Elly Schlein chiama tutti in piazza il 2 giugno, Festa della repubblica, davanti all’assemblea straordinaria dei senatori annuncia la mobilitazione: ‘Il 2 giugno faremo una grande manifestazione a difesa dell’Italia e dell’Europa, contro il premierato e l’Autonomia, perché siamo contro la disintegrazione dell’Italia e dell’Europa. Dobbiamo fare uscire forte la nostra voce. In aula metterete la vostra voce e i vostri corpi per fermare questo scempio’.
Schlein, come riportato da Repubblica, ha affermato: ‘Cercano di avanzare sul pericoloso terreno del premierato e della autonomia differenziata per avere qualcosa da sbandierare in campagna elettorale. È pericoloso perché si parla delle regole che tengono in piedi le regole costituzionali. La nostra contrarietà al premierato è chiara e netta, sin dal primo giorno. Le ragioni di merito esposte nei mesi scorsi sono rafforzate dall’arroganza del governo. Una riforma siffatta scardina la separazione dei poteri che è a garanzia dei cittadini. Tutti devono ambire a fare cambiare idea e a correggere le scelte dell’esecutivo. L’uomo solo al comando questo Paese lo ha avuto già e non è andata bene’.
La Schlein queste parole instilla un forte dubbio: parlava di Benito Mussolini? ‘Ma, no, il fascismo è morto e sepolto, non è possibile che parlava del Duce’. ‘Allora, chi è stato l’uomo solo al comando?’ ‘Ma, dai, parlava di Fausto Coppi, voleva solo motivare i partecipanti al futuro corteo…’.
Lo schema è chiaro: mettere cappello sulla festa della Repubblica e trasformarla in un 25 aprile bis a sette giorni dal voto europeo. Dopo lo show andato in scena a Palazzo Madama con i senatori dem e pentastellati a stracciarsi le vesti contro la riforma e la valanga di emendamenti scaricati sul ddl Casellati (circa 3000), alla faccia del dialogo bipartisan, si lavora alla piazza rossa, con pugni chiusi, Bella Ciao, insulti alla premier con l’arrembaggio prima del voto.
‘Leggo di leader che dicono di fermare la riforma con i corpi. Non so se leggerla come una minaccia o come una sostanziale mancanza di argomentazione nel merito’, afferma la presidente del Consiglio.
Tra i primi a rispondere all’appello, Angelo Bonelli, che annuncia: ‘saremo in piazza contro la destra’. Segue Nicola Fratoianni: ‘Ci opporremo in Parlamento, nelle piazze, moltiplicheremo le mobilitazioni’.
Il premierato è un facile alibi per scatenare la bagarre costi quel che costi. Una mossa disperata a sette giorni dalle europee che si preannunciano come una vittoria storica per il centrodestra.
La scelta della data è una provocazione inaccettabile, osserva Maurizio Gasparri: ‘Schlein e compagni non rispettano nemmeno la Festa della Repubblica del 2 giugno e vogliono, in quella data, fare una manifestazione contro le riforme in discussione in Parlamento per modernizzare la Repubblica. Calpestano le date con un teppismo istituzionale degno di miglior causa’.
Francesco Boccia, servilmente, in linea Schlein, salvatrice della patria, osserva: ‘Dico a Gasparri che non siamo certo noi i teppisti istituzionali, ma piuttosto coloro che non avendo scritto la nostra Costituzione pensano oggi di stravolgerla’.
Elly Schlein, con la sua volontà di convocare una manifestazione di protesta contro il premierato e l’autonomia in occasione del 2 giugno, festa della nascita della Repubblica, con un corteo, in pari con una manifestazione istituzionale e celebrativa, tratta il tutto quasi fosse una chat tra amici. Dare una spallata nei giorni di unità nazionale significa ignorare, provocatoriamente, l’abc della politica, e non ottenere i risultati sperati.
in occasione del 2 giugno: Faremo una grande manifestazione in difesa dell’Italia e dell’Europa, contro il premierato e l’autonomia, perché siamo contro la disintegrazione dell’Italia e dell’Europa”, ha detto Schlein nel corso dell’assemblea dei senatori del Pd. “Dobbiamo fare uscire forte la voce del partito”, ha sottolineato nell’anticipare alcune iniziative del Pd in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi.