Scilipoti. Portaborse e Collaboratori: mi perseguitano per le mie idee politiche

“Quando il 14 dicembre 2010 ho fatto la scelta di sostenere il Governo Berlusconi, mi rendevo conto che a molti questa scelta non sarebbe piaciuta, ma certamente non pensavo che sarei stato attaccato ulteriormente con menzogne o, addirittura, che venisse travisata la realtà”. Così dichiara l’On. Scilipoti, Segretario politico del Movimento di Responsabilità Nazionale, in merito all’articolo pubblicato ieri sul Corriere della Sera e trattato dai telegiornali principali. “I giornali o i giornalisti che stanno mandando avanti una campagna di denigrazione nei miei confronti, o non conoscono la verità, o non la vogliono conoscere perché in malafede. Bastava chiamarmi e avrei potuto documentare i fatti. Dall’inizio della mia attività parlamentare fino ad oggi, i miei collaboratori, 4 o 5 contemporaneamente, (anche quando era presente il Signor Pirillo) di cui nessuno è stato mai “Portaborse”, hanno lavorato con me con regolare contratto: sarebbe stato sufficiente verificare gli atti contrattuali depositati presso la Camera dei Deputati o presso gli Uffici del Lavoro competenti per territorio. Le somme che ho impegnato ed impegno sono state e sono superiori a quelle che ricevo, a tal fine, dalla Camera dei Deputati. Bisognerebbe interrogarsi sul vero motivo che, dopo ben un anno e mezzo, conduca questo signore a recriminare sul lavoro svolto e sul tempo impiegato nella mia Segreteria, soprattutto alla luce del fatto che, oggi, lavora per il Partito dell’On. Di Pietro. Molto probabilmente, se anziché gettare fango in ogni modo sull’On. Scilipoti, ci si preoccupasse di fare qualche piccola ricerca, si capirebbe da chi e perché è stata orchestrata la vicenda. Capisco che tutte le battaglie da me condotte contro le Banche e gli altri Poteri Forti possano infastidire tanta gente, ma se chi orchestra, non molto di nascosto, questi attacchi, se pensa di fermarmi nella mia azione di lotta con questi mezzi, sappia che non desisterò dal mio intento. Dal primo giorno del mio mandato parlamentare mi sono circondato da collaboratori a cui, nel rispetto delle applicazioni delle Leggi vigenti, ho dato tutto il mio supporto e la mia collaborazione, a prescindere dalle capacità individuali, in alcuni casi carenti. Mi auguro che tutta la stampa, anche quella che non perde occasione di attaccarmi, cerchi la possibilità di intervistarmi in modo che io possa documentare la verità; e i cittadini italiani possano rendersi conto che io non sono il carnefice, ma la vittima di un sistema vecchio e logoro che, nell’interesse del Paese, si spera venga al più presto modificato”.

 

 

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