L’abbattimento del caccia russo da parte dei jet turchi ha probabilmente complicato il processo per trovare una soluzione politica in Siria. Ora è necessario fare qualsiasi cosa per evitare una ulteriore escalation. Il presidente americano Barack Obama e la cancelliera Angela Merkel hanno espresso preoccupazioni al riguardo. Il primo infatti ha chiamato personalmente il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per evidenziare l’importanza di una de-escalation e, soprattutto, per evitare che simili incidenti si ripetano. Obama, hanno riferito fonti sia di Washington, sia di Ankara, ha poi manifestato il sostegno americano e quello della Nato al diritto della Turchia di difendere la propria sovranità.
Dello stesso avviso è la Cancelliera tedesca che stamattina al Bundestag ha evidenziato la necessità di “evitare una escalation”. “Ogni paese ha il diritto di difendere il suo territorio” ha aggiunto, riconoscendo però quanto sia “tesa la situazione in Siria e nell’area circostante”. Merkel ha poi ricordato di aver chiamato ieri il Primo ministro turco per chiedergli di “fare qualsiasi cosa” in suo potere “per una de-escalation della situazione”. Intanto anche Erdogan è tornato in mattinata sulla vicenda del jet russo. Intervenendo a un incontro a Istanbul, Erdogan ha ribadito che l’aereo è stato colpito dalle forze di Ankara nello spazio aereo turco per poi schiantarsi in territorio siriano.
Quanto ai due piloti, uno è morto mentre l’altro è stato prelevato dall’esercito siriano. “Uno dei piloti – ha spiegato l’ambasciatore russo in Francia, Alexandre Orlov, a radio Europe 1 – è stato ferito dopo che si è lanciato con il paracadute e, una volta sul terreno, è stato ucciso in modo selvaggio da jihadisti che si trovavano sul posto. L’altro è riuscito a scappare e, secondo le ultime informazioni, è stato prelevato dall’esercito siriano e dovrebbe fare ritorno alla base aerea russa”.
Ieri sera l’agenzia Ria Novosti aveva annunciato che uno dei due militari russi del Su-24 era stato ucciso da un colpo sparato da terra mentre scendeva in paracadute, secondo le informazioni preliminari raccolte dallo stato maggiore russo. I media turchi sostenevano invece che entrambi i piloti fossero salvi e che si stava trattando con i ribelli siriani per farli arrivare in Turchia.
Alessandro Moschini