Si allungano di un giorno le vacanze natalizie. Ma non è una decisione del ministro Fedeli bensì l’effetto dello sciopero generale indetto dai Cobas e al quale hanno aderito 8 sigle tra cui l’Anief. Maestri e professori si asterranno dal lavoro il primo giorno dopo il rientro, l’8 gennaio per protestare contro la sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato che il diploma magistrale non è un titolo abilitante.
Questa sentenza, ha spiegato nei giorni scorsi il leader dei Cobas, Piero Bernocchi, pone drammatici problemi, professionali e umani, ai diplomati magistrali. Molti di loro hanno avuto nomine annuali dalle Gae (graduatorie a esaurimento), in diversi sono già stati immessi in ruolo, e ora, oltre alla perdita del posto di lavoro, rischiano di ritrovarsi improvvisamente reinseriti in seconda fascia o, secondo un’interpretazione ancora più penalizzante della sentenza, addirittura in terza fascia.
Sono circa 50 mila i maestri della materna e della primaria che sono nelle graduatorie ad esaurimento, 5.300 hanno anche ottenuto il ruolo con riserva in attesa della sentenza definitiva in questi ultimi anni, e che ora rischiano addirittura la cancellazione.
Dopo il pacchetto di assunzioni per l’anno scolastico 2017-18, nelle graduatorie a esaurimento di infanzia e primaria risultano iscritti con riserva circa 43.600 docenti. Quando arriverà la sentenza di merito torneranno, se sarà loro sfavorevole (ed è probabile che lo sia visto che il Cds riconosce che il titolo di diploma magistrale è abilitante, ma non dice che debba garantire l’accesso diretto alle Graduatorie a esaurimento, che costituiscono corsia preferenziale per l’assunzione) nelle Graduatorie di istituto.
Non saranno licenziati perché già ora, dalle Gae – spiegano addetti ai lavori – finché non vengono assunti fanno i supplenti. Chi rischia davvero il posto però sono i circa 5.000 già assunti, una parte dei quali, tuttavia, ha avuto sentenze, positive, passate in giudicato. Quindi non tutti dovranno andare via ma solo quelli le cui sentenze di merito saranno negative.
I sindacati intanto ricordano che non è necessario dichiarare la propria partecipazione alla protesta, è sufficiente non presentarsi a scuola quel giorno. Alle 9.30 di lunedì prossimo è prevista anche una manifestazione davanti al ministero dell’Istruzione. Intanto ‘Liberi e Uguali’ in Parlamento ha chiesto che venga prvisto un concorso apposito per questi insegnanti.
Naomi Sally Santangelo