I sindacati dei tassisti hanno confermato lo sciopero nazionale per oggi dalle 8 alle 22, dopo l’incontro al Mit. Il tavolo con i rappresentanti di trenta sigle sindacali di Taxi e Ncc (noleggio con conducente) era stato convocato per proseguire la discussione sul riordino del settore.

Il viceministro Riccardo Nencini al termine della riunione ha ricordato tutti i passi che il governo intende compiere per regolare il mercato, definendo lo sciopero ‘ingiustificato’: Negli ultimi tre mesi si sono tenuti al Mit ben cinque incontri con i rappresentanti di Ncc e Taxi per esaminare i principi base del riordino de settore. La conferma che intendiamo procedere con determinazione seppur in stretto contatto con le associazioni  l’obiettivo che il governo intende raggiungere è regolare il mercato perché i servizi resi ai cittadini siano più efficienti e più adeguati alla domanda. E` nostra intenzione perseguire questo obiettivo superando le varie forme di abusivismo, regolamentando le piattaforme tecnologiche, promuovendo su base regionale il servizio Ncc e confermandone la natura pubblica, favorendo il contingentamento delle licenze di Taxi ed Ncc in base alle indicazioni che perverranno dalle Regioni, aprendo alla possibilità per taxi ed Ncc di partecipare a gare per il trasporto pubblico locale nelle aree a domanda debole.

Aderendo alla sollecitazione delle associazioni, ci siamo impegnati a valutare la possibilità di concedere incentivi pubblici per la realizzazione di piattaforme tecnologiche direttamente da parte degli operatori di settore. Sia Taxi che Ncc resteranno servizi pubblici non di linea. Questi sono i princìpi più significativi  attorno ai quali scrivere la riforma del sistema. Sono stati concretamente accolti molti suggerimenti provenienti dai rappresentanti delle due categorie. Per tutte queste ragioni lo sciopero non trova alcuna giustificazione. Parte delle associazioni ci ha chiesto di mettere fuori legge le piattaforme: questo non è lo spirito che muove il governo. Dietro alcune sigle si nasconde una valutazione che non è di merito ma solo politica’.