Sciopero tir: continua la protesta. Dilaga il panico d’ acquisto

Non si fermano gli autotrasportatori, neanche dopo l’ intervento di ieri del Governo. Oggi tre manifestanti che nei giorni scorsi avevano dato vita a blocchi sono stati arrestati nel Ragusano. E fa discutere anche l’ incendio accaduto questa notte a Caianiello, che ha coinvolto una bisarca, I, carica di 9 autovetture, ferma in una piazzola di sosta sull’A1 tra Caserta e San Vittore, nel Frusinate. L’incendio si è verificato intorno alle 2,30. L’autista si era addormentato quando la bisarca, che trasportava nove vetture, è stata avvolta dalle fiamme partite dalla parte posteriore del mezzo. L’intervento degli agenti della Polstrada di Frosinone ha consentito di salvare l’autotrasportatore polacco e di spegnere il rogo, evitando anche ogni pericolo lungo il tratto interessato della Roma-Napoli. Danneggiate otto vetture. Gli agenti della polizia stradale non escludono nessuna ipotesi.

Fermi stabilimenti Fiat – E con gli autotrasportatori, si fermano anche le aziende. Resteranno ferm infatti anche al secondo turno tutti gli stabilimenti Fiat a causa del blocco degli autotrasportatori. L’attività produttiva è sospesa da ieri mattina nelle fabbriche di Melfi, Pomigliano, Cassino Mirafiori e Sevel.

Panico d’acquisto per sciopero tir – Lo sciopero dei tir ha inoltre  provocato una sorta di “panico d’acquisto” delle provviste alimentari. Molti prodotti, infatti,  cominciano a sparire dagli scaffali e la speculazione si sta facendo largo, con prezzi che rispetto a sabato oggi sono aumentati anche del 200% sopratutto per ortaggi, verdure e frutta. Un danno ingente per le famiglie italiane, che in pochi giorni spenderanno il 15-20% in più e per le stesse aziende agricole che non riescono a trasportare le loro produzioni fresche. E’ l’allarme lanciato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, fortemente preoccupata per uno scenario che rischia di avere effetti deleteri per le tasche ma anche per la salute dei cittadini perché, nella corsa all’accaparramento, c’è il rischio che si vadano a comprare prodotti, soprattutto quelli trasformati, scaduti. Frutta e verdura, fa notare la Cia, sono i principali prodotti presi d’assalto dagli speculatori. Le zucchine, che poco meno di una settimana fa venivano vendute al dettaglio a 3 euro al chilo, hanno toccato quota 7,50. Stesso discorso per le insalate, passate da 2 euro/kg a 4,30 euro/kg, per le melanzane, da 2,50 euro/kg a 3,50 euro/kg, per i cavolfiori da 1,50 euro/kg a 2,50 euro/kg. Stessa cosa per la frutta di stagione come le arance che sono rincarate del 100% (da 1 euro/kg a 2 euro/kg), le mele da 1,20 euro/kg a 2,10 euro/kg e le pere da 1,30 euro/kg a 2,30 euro/kg. I pochi agricoltori che riescono a trasportate le loro produzione vendono alle stesse quotazione di un mese fa.

Coldiretti: 50mila tonnellate di cibo da buttare – Inoltre, la stessa Coldiretti lancia l’ allarme: cinquantamila tonnellate di prodotti alimentari deperibili al giorno tra latte, fiori, frutta e verdura che quotidianamente lasciano le aziende agricole e le stalle rischiano di essere buttati mentre nei negozi e supermercati le ultime scorte saranno esaurite entro un paio di giorni ma già adesso mancano molti prodotti e si registrano speculazioni al consumo sui prezzi che per alcuni ortaggi sono aumentati anche del 40%. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini nello spiegare i motivi della mobilitazione “Coraggio Italia” che ha portato gli imprenditori agricoli a regalare nelle piazze frutta, verdura, uova e latte rimasti bloccati nelle aziende agricole e nei magazzini a causa dello sciopero dei Tir. La situazione è particolarmente difficile nei supermercati, fa sapere Coldiretti, dove si è interrotta la catena per l’approvvigionamento, mentre è migliore nei mercati rionali e nei mercati degli agricoltori dove sono gli stessi produttori agricoli a rifornire i banchi. “In queste condizioni – prosegue marini – per sostenere la spesa degli italiani in un difficile momento di crisi, per denunciare il grave danno subito dagli agricoltori e per contrastare le speculazioni sui prezzi di vendita dei prodotti, gli agricoltori della Coldiretti hanno distribuito lungo tutta la penisola centinaia di quintali di frutta e verdura e migliaia di litri di latte e uova. Peraltro, nonostante le difficoltà alla circolazione c’é l’impegno per i prossimi giorni a garantire gli approvvigionamenti nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si trovano solo prodotti locali a chilometri zero che non devono subire lunghi spostamenti ed i prezzi sono calmierati”. Coldiretti conclude ricordando che l’86% delle merci in Italia circola su strada dove ogni giorno viaggiano con tir e camion circa 525mila tonnellate di prodotti agricoli e alimentari dei quali poco meno del 10% sono deperibili.

 

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