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Scommesse vietate per oltre un milione e mezzo di euro. E’l’accusa che la Guardia di Finanza rivolge a Gigi Buffon, in seguito all’informativa che è stata allegata agli atti dell’inchiesta di Cremona, scaturita da una segnalazione di operazioni contabili sospette.
Il giocatore della Juve e capitano della Nazionale non è però indagato. L‘informativa è allegata ad una lettera che il pm di Torino Cesare Parodi invia alla procura di Cremona dopo che nella prima fase delle indagini dei pm lombardi sul calcioscommesse, era uscito il nome del portiere della Juve. La lettera contiene la richiesta al pm di Cremona di inviargli le notizie relative al portiere “in quanto questo ufficio ha in corso accertamenti al riguardo, relativi ad ingenti somme di denaro che lo stesso Buffon avrebbe utilizzato per scommesse presentate, avvalendosi di soggetti terzi”.
A far scattare le indagini, “un’anomala movimentazione caratterizzata dall’emissione nel periodo gennaio 2010 – settembre 2010 di n. 14 assegni bancari, di importi tondi compresi tra 50mila ed euro 200mila per un totale di 1.585.000 euro tutti a favore di un’ unica persona, il titolare di una tabaccheria a Parma, abilitata, tra l’altro, alle scommesse calcistiche”, come . L’avvocato di Buffon, Marco Valerio Corini, contattato dalla banca – si legge ancora nell’informativa, “a tutela della privacy del suo assistito, non ha voluto dettagliare le ragioni dell’operatività segnalata”.
“Lo stesso – prosegue l’informativa delle Fiamme Gialle – si è limitato a descrivere il beneficiario degli assegni, come persona di assoluta fiducia, spiegando che i trasferimenti di liquidità sono volti a tutelare parte del patrimonio personale di Buffon”. La banca – conclude l’informativa – “ipotizza che le liquidità possano essere oggetto di scommesse vietate”.
