Un aereo della Egyptair in volo da Parigi al Cairo è scomparso dai radar. Probabilmente è caduto in mare come sostenuto da un portavoce dell’Aviazione civile egiziana, Ihab Raslan. Il volo MS804 era partito dall’aeroporto Charles de Gaulle alle 23:09 di ieri ed è scomparso dai radar alle 2:45, appena entrato nello spazio aereo egiziano; si trovava a un’altitudine di 37 mila piedi (circa 11.300 metri). L’ultimo contatto è avvenuto 10 minuti prima della scomparsa dai radar. Lo riporta la Bbc citando una fonte aeroportuale egiziana al giornale ‘Al-Ahram’ ribadendo che non è stato lanciato nessun messaggio di allarme. L’Airbus A320-232 era stato fabbricato nel 2003. Il pilota aveva un’esperienza di 6.275 ore di volo, di cui 2.101 su quel tipo di velivolo, mentre il copilota aveva un’esperienza di 2.766 ore. A bordo c’erano 56 passeggeri, tra cui un bambino e due neonati, tre addetti alla sicurezza e sette membri dell’equipaggio. Non ci sono cittadini italiani coinvolti. La maggioranza dei passeggeri sono egiziani (30), oltre a 15 francesi, un britannico, un belga, due iracheni, un kuwaitiano, un saudita, un sudanese, un portoghese, un algerino, un canadese e un cittadino del Ciad. La Francia non esclude alcuna ipotesi, ha detto il premier francese Manuel Valls e collabora attivamente con l’Egitto per analizzare le circostanze. Il presidente François Hollande ha parlato con il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sissi. Secondo la Cnn, che ha analizzato la
situazione meteo durante la fase finale del volo, la visibilità e le condizioni erano ottime e non possono avere influito sul disastro. In quella fase inoltre è praticamente impossibile che un errore dei piloti possa risultare letale. In campo, quindi, restano altre ipotesi. L’incidente o l’attentato. Nel secondo caso, l’altezza comunicata da Egyptair esclude l’uso di missili terra-aria portatili, i cosiddetti manpads, di cui è dotato l’Is o altre formazioni terroristiche perché l’Airbus era fuori dalla portata di queste armi. La quota invece è molto simile a quella del velivolo russo esploso sul Sinai dopo il decollo da Sharm. E in quel caso si trattava di un ordigno nascosto in una lattina e imbarcato tra i bagagli con un innesco che lo ha fatto detonare a una certa altezza, in modo tale che anche una piccola quantità di esplosivo sommata alla pressione esterna diventasse devastante. A bordo c’erano anche tre agenti della sicurezza dell’Egyptair. Le autorità egiziane hanno inviato aerei di ricognizione sul tratto di mare dove si ritiene che l’aereo sia precipitato. Alle operazioni di ricerca stanno partecipando anche aerei greci. Il ministro egiziano dell’Aviazione Civile, Sharif Fathy, ha interrotto la visita in Arabia Saudita per tornare al Cairo e seguire l’emergenza.
Cocis