Bonus luce, gas e acqua, da gennaio 2020 la soglia ISEE si innalza: i vincoli per titolari RdC, l’ammontare dello sconto e le istruzioni per fare domanda fino all’automatismo previsto dal 2021
Le soglie ISEE che permettono di accedere alle agevolazioni che lo Stato riserva ai nuclei familiari con basso reddito, tra cui gli sconti sulle bollette di telefono, luce e gas, da quest’anno risultano più elevate.
Le nuove soglie
Come evidenziato dal sito delle piccole-medie imprese pmi.it, le soglie massime dell’Indicatore Sociale Economico Equivalente vengono portate da 8.107,5 a 8.256 euro. In caso di nucleo familiare numeroso, ovvero con almeno 4 figli a carico, la soglia sale a 20.000 euro.
A stabilirlo è stata l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente con la delibera numero 499/2019/R/com (aggiornamento soglie ISEE) per adeguare il vincolo reddituale alla variazione dei prezzi al consumo fornita dall’ISTAT.
Oltre alla soglia ISEE, come requisito, viene richiesto di avere attiva un’utenza domestica con regolare contratto di fornitura elettrica, gas e acqua.
Hanno diritto a richiedere lo sconto anche coloro che percepiscono il reddito e pensione di cittadinanza o che hanno in famiglia una persona affetta da malattia grave che necessita dell’utilizzo di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita. Per i titolari del RdC se la soglia ISEE è superiore a 8.265 euro si ha diritto al bonus elettrico e gas; sotto tale soglia anche al bonus acqua.
Bonus luce, gas e acqua: il calcolo
Il bonus in bolletta elettrica dipende dal numero dei componenti della famiglia ed è aggiornato annualmente dall’ARERA. Quest’anno è stato pari a 132 euro per le famiglie con 1-2 componenti; 161 euro per quelle con 3-4 componenti e 194 euro per quelle più numerose. Il valore dello sconto per Disagio Fisico dipende dalla potenza contrattuale, dalle apparecchiature elettromedicali salvavita utilizzate e dal tempo giornaliero di utilizzo.
Lo sconto sulla bolletta del gas comporta un risparmio fino al 15% (al netto delle imposte) della spesa annua e tiene conto, oltre che della composizione del nucleo familiare, anche della categoria d’uso associata alla fornitura e della zona climatica di appartenenza del punto di fornitura. Nel 2019 l’ammontare minimo del bonus è stato di 37 euro, quello massimo di 57 euro, per famiglie numerose in caso di utilizzo solo per la produzione di acqua calda. In caso di utilizzo anche per il riscaldamento, l’importo minimo è stato di 85 euro.
Sul sito dell’Autorità, è possibile calcolare il valore esatto dello sconto inserendo alcune informazioni (provincia, Comune, numero di componenti e tipologia di utilizzo gas).
Quanto al bonus acqua prevede una fornitura gratuita di 50 litri per abitante al giorno, pari a 18,25 metri cubi di acqua su base annua per ciascun componente del nucleo famigliare. Questo quantitativo viene considerato il minimo stabilito per legge necessario per soddisfare i propri bisogni personali e sarà automaticamente scontato in bolletta, previa richiesta da parte degli interessati. La tariffa agevolata dipende dal gestore e cambia da Comune a Comune, si consiglia di consultare l’amministrazione locale per conoscere l’importo esatto.
Bonus luce, gas e acqua: come richiederlo
Ricordiamo poi che per ottenere il bonus in bolletta è necessario presentare apposita domanda al Comune di residenza, eventualmente avvalendosi dell’assistenza gratuita di un CAF, utilizzando gli appositi moduli e allegando: documento di identità, codice fiscale, attestazione ISEE in corso di validità, autocertificazione dei componenti nucleo familiare, eventuale ricevuta INPS con numero di protocollo in caso di titolari di reddito o pensione di cittadinanza.
Il bonus è riconosciuto per 12 mesi, al termine dei quali il consumatore deve rinnovare la richiesta circa un mese prima della scadenza dell’agevolazione in corso.
Dal 2021 il bonus sociale diventa invece automatico. Il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2020 ha infatti previsto l’automatismo per gli aventi diritto dal primo gennaio dell’anno prossimo, così da estendere la platea dei beneficiari rispetto agli attuali 35% degli aventi diritto.