E’ scontro tra la Polonia e l’Ue dopo la recente sentenza della corte costituzionale polacca che mette in dubbio la sovranità dei trattati europei rispetto a quelli degli stati nazionali. “La primazia del diritto Ue è il fondamento dell’eguaglianza nel modo in cui vengono trattati gli Stati, garantisce che tutti i cittadini godano degli stessi diritti: se non fosse così non ci sarebbe parità di trattamento e il mercato unico europeo. Siamo impegnati a un confronto positivo e costruttivo sulle questioni dello Stato di diritto”, lo ha detto il ministro degli esteri sloveno Anze Logar aprendo il dibattito sullo Stato di diritto all’Europarlamento riunito a Strasburgo cui partecipano il premier polacco Mateusz Makowiecki e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. “La recente sentenza della Corte costituzionale polacca mette in dubbio molte di queste cose – ha detto Ursula von der Leyen – siamo preoccupati per l’indipendenza dei giudici da tempo, perché l’immunità dei giudici è stata spesso rimossa senza giustificazione, questo minaccia l’indipendenza del sistema giudiziario che costituisce un pilastro dello stato di diritto. La situazione è peggiorata. La Commissione europea sta valutando attentamente la sentenza, posso già dirvi oggi che sono fortemente preoccupata perché mette in discussione le basi dell’Unione europea”. “Non possiamo permettere e non permetteremo – ha proseguito – che i nostri valori comuni siano messi a rischio. La Commissione agirà e le opzioni sono tutte note. La prima opzione è la procedura d’infrazione per impugnare legalmente la sentenza del Tribunale costituzionale polacco”. “Un’altra opzione è il meccanismo di condizionalità e altri strumenti finanziari”, ha aggiunto la presidente. “Il Governo polacco – ha sottolineato – deve spiegarci come intende proteggere i fondi europei, vista questa sentenza della sua Corte costituzionale. Il destino della Polonia è l’Europa”. Ha concluso la von der Leyen.
Molto duro, invece, il premier polacco Mateusz Morawiecki intervenendo al Parlamento europeo. “Troppo spesso abbiamo a che fare con un’Europa dei doppi standard. Non dobbiamo lottare uni contro altri. Non dobbiamo cercare colpevoli dove non ci sono. La Polonia è attaccata in modo parziale e ingiustificato. Le regole del gioco devono essere uguali per tutti. Non è ammissibile che si parli di sanzioni. Respingo la lingua delle minacce e del ricatto”. “Per noi è una scelta di civiltà l’integrazione europea, noi siamo qui, questo è il nostro posto e non andiamo da nessuna parte, vogliamo che l’Europa ridiventi forte, ambiziosa e coraggiosa”. “L’Ue è una grande conquista dei paesi europei ed è una forte alleanza economica, politica e sociale ed è organizzazione più forte meglio sviluppata della storia, però la Ue non è uno Stato, lo sono invece gli stati membri della Ue. Gli stati sono quelli che rimangono sovrani al di sopra dei Trattati”, è il passaggio politicamente più duro del premier polacco Mateusz Morawiecki intervenendo al dibattito al Parlamento europeo sulla crisi dello stato di diritto in Polonia. “Nei trattati abbiamo concesso alcune competenze alla Ue ma non tutte le competenze”, ha aggiunto.