Matteo Salvini tiene alto lo scontro politico spingendo per le larghe intese, malgrado i veti di Pd e Cinque Stelle. Il segretario della Lega sale al Quirinale per parlare con il capo dello Stato dell’emergenza coronavirus ma prima, in una conferenza stampa alla Camera, chiede ancora una volta un esecutivo “scialuppa”, in grado di “accompagnare il Paese fuori dal pantano e portarlo al voto”.
“Questa squadra di governo non é adatta a gestire la normalità, figuriamoci l’emergenza. Noi vogliamo che l’Italia riparta ma con Conte non riparte. La Lega c’è per accompagnare il Paese fuori dal pantano, per accompagnare il Paese al voto”. Così il leader della Lega Matteo Salvini in una conferenza stampa alla Camera ad una domanda se la Lega è disponibile ad un governo di solidarietà nazionale. Salvini ha avuto un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un faccia a faccia durante il quale non si sarebbe minimamente parlato, a quanto si apprende, di governi istituzionali o temi di questo tipo, ma della necessità di far ripartire l’Italia dopo l’emergenza del coronavirus.
Governo, Salvini: “Se arriva qualcun altro per prossimi 8 mesi la Lega c’e'”
“Ho trovato nel Presidente della Repubblica un interlocutore attento sul fatto che l’Italia debba riaprire tutto il possibile al più presto possibile”.
“L’importante – ribadisce ancora Salvini – è non affondare. Con Conte l’Italia affonda, noi siamo disponibili a remare su una scialuppa di salvataggio per il tempo strettamente necessario a tornare alla normalità democratica”.
Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi si rende conto dei margini ristretti di tutta l’operazione, ma non molla la presa, guardando già a dopo la fine della vicenda coronavirus per dare battaglia. “Quando l’emergenza sarà rientrata – assicura l’ex premier – parleremo del futuro del Governo. Ora lavoriamo tutti insieme”. Favorevole a un governo di unità nazionale anche Mara Carfagna (Fi), secondo cui “solo uno sforzo comune può mettere l’Italia e gli italiani al riparo dai danni di un pericoloso ciclo di crisi”
Scenari che non sembrano preoccupare Giuseppe Conte. “Noi – taglia corto – siamo un governo unito, lo siamo già”.
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