Continua il braccio di ferro tra governo e Italia Viva sulla prescrizione dopo il CdM che ha visto l’assenza delle due ministre renziane e il j’accuse del presidente del consiglio all’indirizzo dell’alleato di governo. Una crisi politica è di fatto in essere tra i partiti che sostengono il governo giallorosso ma nessuno, a stretto giro, vuole intestarsi la rottura definitiva che aprirebbe la strada alle elezioni anticipate. Ma Matteo Renzi e Giuseppe Conte continuano a dirsele e a darsele di santa ragione come se fossero maggioranza ed opposizione e non alleati di governo. L’ex premier ha definito “incostituzionale” il lodo Conte e quindi “cercheremo di cambiarlo in Parlamento prima che venga bocciato dalla Corte Costituzionale come successo con la legge Bonafede”, scrive in post su facebook. Anzi “l’ultimo (speriamo!) post sulla prescrizione”, tiene a precisare l’ex segretario del Pd.
“Pd e Cinque Stelle hanno la stessa posizione sulla giustizia. Pur di fare un’alleanza strategica i dem rinunciano al garantismo. Noi invece no: noi non accetteremo mai il giustizialismo che è la forma peggiore di populismo” scrive Renzi. E dopo aver ‘bocciato’ il Lodo Conte che “è incostituzionale secondo i principali esperti. Cercheremo di cambiarla in Parlamento prima che venga bocciata dalla Corte Costituzionale come già avvenuto in settimana alla Legge Bonafede”, ribadisce che “questa per noi è una battaglia culturale”. E poi attacca il suo ex partito. “Non molleremo di un solo centimetro. Il PD ha scelto di seguire i grillini, noi abbiamo scelto di seguire le persone competenti: avvocati, magistrati, esperti della materia. Ed avvisa il presidente del consiglio. “Se il Premier vuole cacciarci, faccia pure: è un suo diritto! E Conte è il massimo esperto nel cambiare maggioranze. Se invece vogliono noi, devono prendersi anche le nostre idee. Alleati, non sudditi.
Trovo il tono di Conte sbagliato, ma ai falli da dietro del premier rispondiamo senza commettere falli di reazione. In politica c’è chi guarda i sondaggi e punta alla simpatia e chi guarda i dati ISTAT e punta alla crescita, al PIL, alla fiducia delle imprese. Se hanno pronto un Conte Ter senza di noi, prego, si accomodino. Noi pensiamo all’Italia e teniamo alte le nostre battaglie”. Ma comunque lascia una porta aperta al dialogo. “Questo è il mio ultimo post sulla prescrizione. Adesso che la posizione è chiara, parliamo di tasse, di cantieri, di crisi aziendali. L’Italia rischia una crisi economica devastante, il Governo deve cambiare passo”.