Nell’Aula della Camera il question time cui risponde, per la prima volta da quando ha assunto l’incarico, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il banco del governo è al completo, e l’Aula è piena.
In Aula c’è la leader del Pd Elly Schlein, al suo primo intervento da segretaria dem.
“Finché ci saranno partenze su barche in pessime condizioni e con pessime condizioni meteo ci saranno perdite di vite – ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera rispondendo all’interrogazione di Riccardo Magi, segretario di +Europa sul naufragio di un’imbarcazione carica di migranti al largo delle coste libiche -.
Bisogna investire sulle rotte legali, ed è esattamente il lavoro che sta facendo il governo. La nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca il governo ma non dice una parola sugli scafisti possa dire lo stesso”. Mi stupisce che “per fini politici si finisca per mettere in discussione l’onore e l’operato di persone che rischiano la vita tutti i giorni” per salvare vite umane e l’onore dell’Italia “che da sola affronta questo dramma offrendo strumento a chi vuole continuare a scaricare tutto su di noi”.
Un approccio del governo improntato sulla sostenibilità ambientale “non ci impedisce fare di fare valutazioni critiche su iniziative legislative comunitarie che a nostro avviso, se non vengono opportunamente rimodulate, rischiano di danneggiare il nostro tessuto economico: è il caso ad esempio della proposta di direttiva sulle cosiddette case green”: così Meloni in Aula a Montecitorio rispondendo all’interrogazione di Angelo Bonelli. Il deputato di Avs ha chiesto alla premier qual è “la strategia energetica del governo per raggiungere gli obiettivi climatici al 2030 fissati dall’unione europea e se nell’ambito di questa strategia è prevista l’autorizzazione a centrali nucleari da fissione”. “Un testo che a nostro avviso prevede obiettivi temporali – ha proseguito Meloni – che non sono raggiungibili per l’Italia, il cui patrimonio immobiliare è inserito in un contesto diverso da altri stati membri per ragioni storiche, di conformazione geografica. L’azione negoziale italiana in sede di Consiglio Europeo aveva consentito di rivedere le tempistiche di adeguamento della prestazioni energetiche degli edifici per renderle più graduali e meno stringenti e in modo di garantire la possibilità di esenzione per alcune categorie. Con il voto di ieri il Pe ha ritenuto di inasprire ulteriormente il testo iniziale e questa scelta, che consideriamo irragionevole, mossa da un approccio ideologico, impone al governo di continuare a battersi per difendere gli interessi dei cittadini e della nazione”.
“Finché ci sarà un governo guidato da me l’Italia non potrà mai accedere al Mes. E temo che non potranno accedere neanche gli altri”, ha detto la premier rispondendo all’interrogazione del deputato del Terzo polo Luigi Marattin sulle intenzioni del governo sulla ratifica del Mes. “Bonomi, presidente di Confindustria, storicamente sostenitore del Mes, dice che se noi riteniamo che il nuovo regolamento del Mes non sia nell’interesse del Paese e non sia adeguato alle sfide, dovrebbe essere il momento di discutere come usarlo come uno strumento di politica industriale europea. Il tema è che l’Europa potrà affrontare le sue sfide se riesce a fare sistema e proiettarsi verso una politica di sviluppo comune, e la proposta di Confindustria viene presa seriamente in considerazione dal governo”, ha risposto Meloni alla Camera
“Siccome abbiamo molto a cuore la questione della denatalità sul tema del congedo parentale sono sempre pronta a confrontarmi”, ha detto poi la premier rispondendo nell’Aula della Camera all’interrogazione del partito Democratico, illustrata dalla segretaria Elly Schlein sul salario minimo e il congedo parentale.
Il governo con la riforma fiscale metterà mano a “una revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche con la riduzione delle aliquote” e “l’obiettivo della riduzione del carico fiscale per tutti i contribuenti” a partire dalle fasce più deboli e “tenendo conto anche della composizione del nuclei familiari”, ha spiegato Meloni replicando a una interrogazione di Forza Italia sul taglio delle tasse per imprese e contribuenti e confermando che domani in Cdm ci sarà la delega fiscale.
“Siete in carica da soli 5 mesi, è vero, ma state andando nella direzione sbagliata. Siete una destra ossessionata dall’immigrazione e non vedete le migrazioni dei giovani che sono costretti a causa dei salari bassi a cercare all’estero di andare a realizzarsi”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in replica alla risposta della premier Meloni alla sua interrogazione sul salario minimo. “Sul piano sociale la vostra azione si definisce con tre parole: incapacità, approssimazione e insensibilità. Ma la vostra propaganda sta sfumando e verrete giudicati per quello che fate e non per le facili promesse alimentate per anni che sono già smentite dal suo governo”.
Rispondendo all’interrogazione della segretaria del Pd, Elly Schlein, Giorgia Meloni ha detto che per il contrasto al lavoro povero “il Governo non è convinto che la soluzione sia la fissazione di un salario minimo legale. Crediamo che questo possa diventare non un parametro aggiuntivo alle tutele garantite ai lavoratori, ma uno sostitutivo. Nel nostro sistema un paramento di questo tipo rischierebbe di creare condizioni peggiori di quelle che hanno oggi e fare un favore alle grandi concentrazioni economiche alla quali conviene rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori. Penso sia più efficace estendere la contrattazione collettiva e tagliare le tasse sul lavoro“. In merito al congedo parentale, la premier ha sottolineato che “siccome abbiamo molto a cuore la questione della denatalità sul tema del congedo parentale sono sempre pronta a confrontarmi”.