Scontro tra i poteri sulla pelle dei migranti

Ancora una volta sulla pelle dei migranti si combatte non solo una battaglia politica, tra maggioranza e opposizione, ma è in atto uno scontro tra i poteri dello Stato: scontro tra governo e magistratura. Il pretesto questa volta è l’ Albania, almeno all’ apparenza, con 12 migranti maschi spediti laggiù e poi subito richiamati indietro dalle decisioni del Tribunale di Roma, sezione migrazioni. Lo scontro come tutti sanno è sui paesi sicuri. La Corte di Giustizia ne ha  ridefinito i criteri. L’ Europa assiste con circospezione a quale sarà la mossa italiana, non gradendo soluzioni non concordate. Alla fine, essendo una questione spinosa e complessa, si troverà un compromesso, agli inizi del prossimo anno, per rivedere i criteri adottati dalla Corte di Lussemburgo in materia. I leader dei 27 paesi hanno condiviso una stretta sui rimpatri e vedono, probabilmente, con favore l’ allocazione dei centri di prima accoglienza, anche al di fuori del territorio dell’ Unione. Ma analizzando praticamente quanto sta accadendo in Italia, non si può non considerare che la soluzione Albania è molto costosa, circa un miliardo, e allo stato caotica e fallimentare; per questo sta diventando il pretesto per ridefinire non tanto i confini tra Italia e resto del mondo, ma tra  i poteri interni che garantiscono la tenuta della democrazia. Alcuni esponenti dell’ esecutivo sono partiti in quarta all’ attacco della magistratura, in altri termini del potere giudiziario, usando argomenti e paventando provvedimenti che destano grande perplessità e preoccupazione. La Presidente del Consiglio: ” E’ difficile dare risposte alla Nazione quando si ha l’ opposizione di altri poteri dello Stato”. Il Ministro di Giustizia, Carlo Nordio: ” La magistratura esonda, attribuendosi prerogative che non può avere, e allora la politica deve intervenire”. Il Ministro Salvini in un intervista al TG 1:” C’ è qualche giudice che crede di essere in un centro sociale più che in un tribunale. Mi sembra evidente che c’è una parte della magistratura che fa pesantemente politica di sinistra”. E come se non bastasse a sostenere il leader leghista all’ udienza del tribunale di Palermo, c’erano anche i Ministri, Giorgetti, Valditara, Calderoli e Locatelli. La maggioranza di governo si appella al popolo sovrano,dimenticando che il popolo va considerato nella sua interezza e non solo quella parte che ha votato la maggioranza di governo, quindi la magistratura si deve sottomettere alla maggioranza. Se le  leggi  italiane e quelle europee non sono allineate al volere della maggioranza governativa, si deve lavorare, subito, per cambiare norme e codici. Intanto i giudici si devono adeguare al volere dell’ esecutivo, perché ha diritto di mantenere le promesse fatte agli italiani. La questione albanese è solo un aspetto di un disegno molto più grande, di voler cambiare l’ architettura della Carta Costituzionale. Un vero e proprio ridisegno degli equilibri su cui è nata la nostra democrazia. L’ esortazione di Mattarella di mediare , spiega quello che sta accadendo. Il buon senso vorrebbe una riflessione attenta sulla posta in gioco e di quanto male , alcune uscite violente, certi strappi, facciano all’ intero Paese, in un momento in cui abbiamo gli occhi addosso dell’ Europa che guardinga cerca di capire dove stiamo andando.

Andrea Viscardi

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