Scoperta l’acqua sul pianeta nano Cerere grazie allo spettrometro italiano Vir

Lo spettrometro italiano Vir ha individuato sul pianeta nano Cerere una superficie ricoperta d’acqua. Non si sa però se in forma ghiacciata, liquida o imprigionata nelle rocce. La scoperta è stata possibile grazie al Visual and Infrared Spectrometer (Vir), uno strumento made in Italy a bordo della sonda Dawn della Nasa. Lo spettrometro è stato infatti fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), sotto la guida scientifica dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

La notizia è stata annunciata nella Lunar and Planetary Science Conference di Woodlands in Texas, fanno sapere l’Asi-Inaf. “Vir ha osservato la presenza di acqua all’interno di Oxo, un cratere di recente formazione, con un diametro di circa 9 chilometri e situato nell’emisfero nord di Cerere”, conferma Maria Cristina De Sanctis, dell’Istituto di astrofisica e planetologia spaziali dell’Inaf. Una scoperta che, secondo De Sanctis, “ribadisce l’importanza di Cerere nel contesto degli scenari di formazione del Sistema solare”.

Grazie ai primi dati dello strumento Grand (Gamma Ray and Neutron Detector) sono state individuate concentrazioni di idrogeno maggiori in prossimità dei poli. Poiché l’idrogeno è il principale costituente dell’acqua, questa informazione rafforza lo scenario della presenza di ghiaccio d’acqua in prossimità della superficie nelle regioni polari di Cerere. I prossimi test dovranno confermarlo e dire che in stato si trova l’acqua.

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