La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane hanno scoperto una complessa frode internazionale basata a Trieste destinata a vendere gasolio sul mercato nero per oltre due milioni e mezzo di euro. Pochi giorni fa un’altra operazione ha sequestrato a un distributore 12mila litri di carburante. L’elevato costo dei carburanti sta spingendo diversi soggetti di tutta Italia a tentare frodi per vendere benzina e gasolio al mercato nero. Di conseguenza, si sta accentuando anche l’azione delle Autorità per contrastare questo fenomeno. L’operazione più recente è stata svolta dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane di Trento ed è denominata “gasolio pulito”. Con un’indagine durata due anni, gli agenti hanno svelato un meccanismo che ha coinvolto dieci società con sede negli Stati Uniti, Austria, Slovenia e Serbia, che effettuavano false operazioni infra gruppo e successivamente numerose operazioni di finte esportazioni, così da di godere della totale non imponibilità fiscale delle operazioni. Altre società ubicate all’estero erano utilizzate come paravento per attribuire copertura formale alle esportazioni. Il meccanismo prevedeva l’utilizzo di falsa documentazione tributaria, svolta anche attraverso timbri ufficiali contraffatti. Le indagini hanno utilizzato intercettazioni telefoniche, rogatorie estere, perquisizioni, pedinamenti ed appostamenti, anche all’estero. Sono stati pedinate pure le autocisterne che trasportavano il gasolio. Complessivamente, le Fiamme Gialle hanno rilevato 103 operazioni fittizie di esportazione all’estero di prodotto petrolifero, che partiva dall’Italia ed era formalmente destinato alla Serbia attraverso la dogana slovena di Obrezje (Slovenia), mentre in realtà veniva rivenduto nel mercato nero italiano. Complessivamente, questa frode ha interessato 3,2 milioni di litri di gasolio, con un’evasione di 2,6 milioni di euro. L’inchiesta ha stabilito che la truffa era governata da un cittadino serbo residente in Austria, che è stato arrestato, mentre altre due persone sono latitanti. Solo pochi giorni fa, la Guardia di Finanza aveva scoperto a Caserta un’altra ingente frode legata al commercio dei carburanti. In quel caso era coinvolto un singolo distributore dove, in un normale controllo, le Fiamme Gialle hanno trovato equipaggiamenti manomessi per segnare più carburante di quello effettivamente immesso nei serbatoi dei veicoli e per frodare il fisco, dichiarando quantità minori di quelle effettivamente vendute. Dopo i controlli, gli agenti hanno sigillato cinque serbatoi che contengono quasi 12mila litri di carburante. A settembre, sempre nella provincia di Caserta, la Guardia di Finanza avevano sequestrato un’autocisterna carico di 7mila litri di combustibile, il cui 30% non aveva documentazione fiscale. Nello Boni.
Fonte TrasportoEuropa