Scritte con insulti sui muri della sede della Lega di via Bellerio

Scritte con insulti sui muri della storica sede della Lega in via Bellerio. Anonimi hanno imbrattato i muri della sede con accuse di razzismo contro il partito guidato da Matteo Salvini: ‘Il popolo non è razzista.  Lega di m*** razzisti“, recita la scritta fatta con lo spray, una scritta che occupa un intero muro della struttura’.

‘L’anno nuovo comincia purtroppo in continuità con quello precedente procedendo con escalation di aggressioni alle sedi della Lega, con vandalismi, buste con proiettili, scritte spray con minacce e insulti, vetrate infrante e purtroppo anche attentati incendiari ed esplosivi senza contare i fantocci di Salvini bruciati nei cortei studenteschi’, ha commentato il deputato della Lega Paolo Grimoldi.

Tanti i messaggi da parte anche di altri deputati leghisti che hanno invitato l’opinione pubblica ad abbassare i toni. 

Una manifestazione contro la politica di Matteo Salvini In molti hanno interpretato questo gesto come una protesta contro la politica adottata da Matteo Salvini per quanto riguarda i migranti ancora in mare, a bordo di due navi delle Ong. Se da una parte Di Maio e Conte spingono per accogliere almeno le donne e i bambini, il vicepremier leghista continua con la linea dura affermando che per i trafficanti di esseri umani e per i loro complici i porti restano chiusi. 

In  realtà prosegue sui muri di via Bellerio la contestazione a Matteo Salvini che su Fb interviene sulla sua pagina Fb per tornare a parlare delle navi delle Ong in mare ormai da giorni in attesa di un porto in cui far sbarcare decine di migranti.

 ‘Per i telegiornali io sono brutto, cattivo, fascista e nazista’, afferma Salvini che ha  voluto inizialmente ringraziare gli italiani per il proprio sostegno, pungendo anche i suoi avversari politici e intellettuali: ‘Ho aperto qualche pacchettino però non è arrivato carbone né da Saviano, né da Orlando, solo dolcezza. Finita la messa sono andato a San Pietro e ho iniziato a fare i primi duecento metri e non sono arrivato in piazza San Pietro. Strette di mano, ringraziamenti, tanta gente. San Pietro l’ho fotografata da lontano. Poi uno guarda qualche telegiornale e sono brutto cattivo, fascista, nazista. Scalfari ha fatto un lungo editoriale in cui sono un semi-dittatore, voi siete semi sudditi o semi scemi’. 

Il punto centrale è questo. Poi si passa al decreto sicurezza sulla quale Giulia Bongiorno, avvocato e ministro per la Pubblica amministrazione è chiara: ‘Si sta dipingendo la situazione attuale come se l’anomalia fosse il decreto sicurezza. Ma la vera anomalia è quanto succedeva in passato. In maniera fuorviante ed erronea si è accettato negli scorsi anni l’ingresso, indiscriminato, di chiunque in Italia. Con la conseguenza che oggi chi vuole garantire ordine deve fare i conti con un’eredità difficile da gestire. E addirittura, paradossalmente, viene accusato di razzismo e di disumanità. Ma la battaglia non è tra buoni e cattivi, bensì tra caos e ordine. La legge è di assoluto rispetto di tutte le garanzie. Introduce maggiori tutele per chi scappa dalle guerre, per chi è perseguitato. L’ordine giova a coloro che sono dalla parte della ragione. E questa legge riuscirà a porre fine al fenomeno dei finti profughi e dei furbetti. Chi è legislatore ha il dovere di farsi carico di tracciare nettamente una linea di confine tra legittimo e illegittimo. Il comportamento di alcuni sindaci? Sicuramente se alle parole seguissero condotte di disapplicazione sarebbero in una situazione di illegittimità. Esistono delle procedure da seguire, per sollevare questioni di incostituzionalità. E quelle vanno seguite. È di una gravità inaudita che chi rappresenta le istituzioni scelga di non applicare una legge’.

Antonella Di Pietro

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