Un protocollo unico, universale per tutte le scuole in ogni parte d’Italia. Per rientrare in classe e ridurre il più possibile le possibilità di contagio limitando al minimo ogni forma di contatto, almeno all’interno degli istituti. È quello di cui si è discusso all’interno del governo: l’obiettivo è quello di avere delle linee guida univoche in caso di contagi nelle scuole, per agire con tempestività e sicurezza.
Quello dell’istruzione è sicuramente uno degli argomenti di cui si è dibattuto di più nell’ultimo anno, penalizzata dalla didattica a distanza e che, a catena, ha influenzato le scelte dell’esecutivo anche su altri aspetti della vita comune. Perché, come ha sottolineato lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi, quello che preoccupa delle scuole aperte è tutto l’effetto domino che da esso dipende, dai contatti tra i ragazzi una volta fuori dalle aule ai trasporti che rischiano di diventare nuovamente veicolo privilegiato per la diffusione del virus.
Andare avanti a lungo con le lezioni online però non è più sostenibile, né per i ragazzi né per le famiglie né per lo Stato che si trova costretto a stanziare sempre nuovi fondi. Bisogna trovare una via d’uscita, in attesa che il piano vaccinale si completi rendendo tutto più semplice.
Così, proprio nel giorno in cui bambini di asili, elementari e prima media tornano in classe, si sta discutendo delle indicazioni ministeriali da diffondere ai dirigenti scolastici di tutta Italia, un complesso di norme che mettano fine alle incertezze e alle difformità ricorrenti che derivano dalle diverse indicazioni delle aziende sanitarie di zona (con regole che spesso cambiano anche nella stessa città). Al provvedimento stanno lavorando i dicasteri della Salute e dell’Istruzione: non appena firmata e diramata agli uffici scolastici regionali, la direttiva sarà poi trasmessa agli istituti di istruzione e diventerà subito operativa.
Se le regole sulle distanze da tenere durante le lezioni sono ormai abbastanza chiare, lo stesso non si può dire per gli altri momenti della giornata in cui gli alunni si trovano a scuola. Il provvedimento in via di approvazione vieta ai ragazzi ogni occasione in cui si possano creare assembramenti. Non ci si potrà fermare davanti ai distributori automatici di cibi e bevande (che se necessario saranno disattivate), non ci si potrà riunire fuori dalle aule, in cortili o corridoi.
Spetterà ai dirigenti scolastici garantire il rispetto delle regole e far sì che l’unico momento di aggregazione fra i ragazzi sia in classe.
Uno degli aspetti di maggior confusione riguarda il protocollo da seguire nel momento in cui uno studente risulti positivo e le nuove regole cercheranno proprio di rispondere alle tante domande cui finora ognuno ha risposto seguendo principi diversi.
Le norme definiranno una volta per tutte la durata della sua quarantena, quella della classe, i periodi necessari e sufficienti per fare il tampone, l’eventualità e i tempi della Dad per lo studente se prosegue il contagio, il conteggio e la giustificazione delle assenze. E tutte le modalità di interazione tra scuola, famiglia e Asl.