Via la mascherina in classe se tutti gli studenti sono vaccinati. Un importante segno di svolta del governo, che arriva inatteso, e che rappresenta un traguardo per molti insperato. A dirlo è stato il ministro della Salute Roberto Speranza nella conferenza stampa post Cdm dove si è parlato anche di obbligo vaccinale e terza dose, e lo ha ribadito il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
“Abbiamo sin dall’inizio detto, come Governo, che questa è la priorità assoluta: far rientrare tutti in sicurezza in presenza a scuola. E io spero che presto avremo un numero molto alto di classi in cui tutti i ragazzi, oltre che gli insegnanti, saranno vaccinati” ha detto Speranza.
Questo consentirà di alleggerire ulteriormente le misure. A partire dalle mascherine, che possono essere abbassate nelle classi dove sono tutti vaccinati. E i segnali sulla vaccinazione dei più giovani sono ottimi, perché l’adesione è altissima. Non solo: anche il 91,5% del personale scolastico si è vaccinato e gli studenti, giorno dopo giorno, aumentano sempre di più, soprattutto fra i i 16 e i 19 anni.
Per quanto riguarda le regole, Bianchi conferma quelle fissate dal CTS: mascherina, distanziamento laddove possibile e regole di igiene fondamentale.
Intanto ieri, 1° settembre, tutte le nostre 8.500 scuole hanno riaperto. “Hanno riaperto con il mandato di portare poi dal 13 settembre tutti i nostri ragazzi in presenza e in piena sicurezza” spiega Bianchi. Un’operazione che è venuta con un lunghissimo lavoro preparatorio che risale alla primavera, “quando avevamo deciso, con forza, di riportare i ragazzi in presenza”.
Dopo di allora ci sono stati gli esami – 1 milione e 100 mila ragazzi hanno fatto l’esame di terza media, 540 mila di maturità – e durante l’estate tutte le scuole hanno lavorato.
Il governo ha finanziato più di 32mila e 500 progetti che hanno permesso di recuperare d’estate 1 milione e 650 mila ore di lezione, soprattutto in attività di carattere linguistico, matematica, ma anche il ritorno del vivere assieme, “perché la scuola è anche vivere assieme e imparare a vivere assieme” dice Bianchi, grandissimo conoscitore del mondo della scuola, che ha dimostrato per anni di saperla innovare, ben prima di diventare ministro e imprimere la sua personalissima impronta nella Scuola tecnica, che è, “e deve essere, la parte fondante di quel rilancio economico di cui parliamo” dice.
Bianchi è anche riuscito a mettere in ruolo solo nel 2021 ben 59mila insegnanti, e con i concorsi, non con “una proposta di sanatoria”. “Per darvi un’idea, l’anno scorso erano 19mila, quindi quest’anno sono stati tre volte tanto”.
Di questi, sono stati inseriti 13.908 insegnanti di sostegno, l’anno scorso erano 1778. E Bianchi fa sapere che ha già attivato tutte le procedure per le supplenze annuali, che si concluderanno in settimana.
Avviati anche i concorsi per l’anno prossimo, in modo di chiudere completamente entro due anni la tematica del tempo indeterminato. “Nel decreto di agosto, l’impegno di far partire concorsi regolari ogni anno per poter sostituire quel turn-over che abbiamo previsto fino al 2030”.
Altro tema caldissimo per la scuola è quello del personale ATA, dove stati assunte ben 8mila persone e 700 unità di personale tecnico-amministrativo “e ci stiamo apprestando in questo momento ad assumere anche quella parte di personale di potenziamento, che ci serve per gestire le classi più numerose”.