Il consiglio dell’Istituto comprensivo Iqbhal Masih di Pioltello (Milano) ha scelto di tenere chiusa la scuola nella giornata di mercoledì 10 aprile per la “festa dell’interruzione” del Ramadan. Il caso della scuola lombarda, primo in Italia, ha generato numerose polemiche e ha visto anche l’intervento del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
La scuola chiude per Pasqua ma anche per il Ramadan. Così ha deciso il consiglio dell’Istituto Iqbhal Masih di Pioltello. Ogni istituto scolastico ha infatti la facoltà di scegliere tre giorni di vacanza da aggiungere a quelli classici stabiliti dall’Ufficio scolastico regionale. E il preside della scuola di Pioltello, insieme al corpo docente, ha deciso di tenere le porte chiuse per il 10 aprile, giorno di fine Ramadan, anticipando di un giorno l’inizio delle lezioni a settembre.
Alessandro Fanfoni, preside della scuola Iqbhal Masih che prende il nome dal 12enne pakistano simbolo della lotta allo sfruttamento del lavoro minorile ucciso nel 1995, a ‘Il Fatto quotidiano’ ha spiegato che “a Pioltello abbiamo classi dove negli anni scorsi in occasione della fine del Ramadan, di fatto, venivano a scuola in 3 o 4. I bambini di fede islamica sono la maggioranza e nonostante le linee guida sull’inclusione consiglino di formare classi con non più del 30% di stranieri, noi arriviamo al 43% perché questa è la nostra utenza”.
“Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questi numeri e alla realtà – ha aggiunto -. Questa festa è per molti di loro una tradizione, tra l’altro spesso condivisa anche dai compagni di classe italiani che partecipano per condividere. Spero che a nessuno venga in mente di politicizzare questa decisione presa dal consiglio d’istituto”, ha concluso Fanfoni.
Così non è stato. La decisione dell’istituto lombardo ha generato nuove polemiche sul Ramadan nelle scuole italiane, diventando un vero e proprio caso politico, che ha visto l’intervento di Giuseppe Valditara. Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha dichiarato di aver chiesto “agli uffici competenti del Ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento”.
A far partire la polemica politica è stata la Lega per voce dell’eurodeputata lombarda Silvia Sardone, che ha parlato di una “decisione preoccupante” che evidenzia un “processo di islamizzazione”. Le ha fatto eco il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che sui social network ha scritto: “Mentre qualcuno vuole rimuovere i simboli cattolici – come i crocifissi nelle aule – per paura di ‘offendere’, in provincia di Milano un preside decide di chiudere la scuola per la fine del Ramadan. Una scelta inaccettabile, contro i valori, l’identità e le tradizioni del nostro Paese. Non è questo il ‘modello’ di Italia ed Europa che vogliamo”.
Il Regolamento dell’autonomia conferisce alle istituzioni scolastiche la facoltà di adattare il calendario scolastico in base alle esigenze del Piano dell’Offerta Formativa. La delibera dell’Istituto “Iqbal Masih” si avvale di questa autonomia, operando nel rispetto delle funzioni regionali in materia di calendario scolastico. La scuola ha preso accordi con gli Enti Locali per la definizione del calendario differenziato, senza che la sua decisione abbia mai sollevato obiezioni. Le deliberazioni dei consigli di istituto, inoltre, assumono la natura di atti amministrativi definitivi e possono essere riformate solo dopo parere del Tar. Allo stato attuale, il Ministro dell’Istruzione non ha la facoltà di annullarle.
“In relazione al caso della scuola di Pioltello che ha deciso di sospendere le lezioni in occasione del Ramadan ho chiesto agli uffici competenti del Ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento”. Lo scrive su X il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Condivido quanto detto dal Ministro Valditara in relazione al caso della scuola di Pioltello che ha deciso di sospendere le lezioni in occasione del Ramadan. È giusto che gli uffici competenti del Ministero verifichino le motivazioni di carattere didattico che hanno determinato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento. La prima nostra preoccupazione è quella di non ledere il diritto allo studio di alcuno.” Questo quanto dichiara il Sottosegretario all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti.
“La nostra identità non può essere messa a rischio da professori e presidi di sinistra che prima vogliono togliere il crocifisso dalle classi ed eliminare la tradizione del presepe, e ora propongono addirittura di chiudere la scuola per il Ramadan 2024. Questo non vuol dire includere ma cancellare la nostra storia e i nostri valori. Inaccettabile“. Così in una nota il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, che dunque rincara la dose dalle fila della Lega in merito alla vicenda.
È invece “un atto di civiltà” secondo Ivonne Cosciotti, sindaca di Pioltello. Sulla decisione di chiudere le porte della scuola per la fine del Ramadan “penso che l’istituto comprensivo nell’autonomia scolastica abbia fatto una scelta che ha senso e valore”.