Scuola, in arrivo i concorsi semplificati

I prossimi 35mila insegnanti delle scuole medie e superiori saranno selezionati attraverso concorsi più semplici. Il ministero dell’Istruzione sta mettendo a punto i bandi con le nuove regole per l’assunzione dei docenti della scuola secondaria, nel solco dell’estesa campagna di reclutamento da 70mila posti stabilita nel Pnrr. I primi concorsi dovrebbero arrivare a settembre e faranno parte della cosiddetta “fase transitoria” che si esaurirà alla fine del 2024, per poi partire con i  concorsi a “regime” dal 2025.

Per le prossime selezioni del personale docente saranno fissate due diverse procedure concorsuali, una riguardante i posti comuni e mentre l’altra quella di sostegno. Nel primo caso potranno partecipare al bando le seguenti categorie:

  • gli abilitati per la classe di concorso per cui si partecipa;
  • i diplomati alla classe di concorso per cui si partecipa per gli Insegnanti Tecno Pratici (Itp);
  • chi ha 3 anni di servizio negli ultimi cinque, svolti nella scuola statale, di cui uno specifico per la classe di concorso per cui si partecipa. Si apre quindi ai precari.
  • chi si laurea nella classe di concorso per cui si partecipa congiuntamente ai 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.

Per quanto riguarda i concorsi dedicati agli insegnanti di sostegno verrà richiesto il titolo di specializzazione e dal 2025 saranno ammessi alle selezioni “a regime” i candidati iscritti ai nuovi percorsi abilitanti che hanno già acquisito almeno 30 crediti CFU/CFA, mentre potranno presentarsi con riserva i candidati iscritti al percorso universitario e accademico che non hanno ancora acquisito i 30 CFU/CFA.

L’accesso sarà garantito anche ai precari riservando il 30% dei posti disponibili per chi ha svolto almeno 3 anni di servizio nella scuola statale (anche non consecutivi) negli ultimi 10 (di cui almeno uno svolto sulla classe di concorso richiesta.

Durante la fase transitoria, che terminerà il 31 dicembre 2024, per entrambe le procedure concorsuali l’esame consisterà in una prova scritta “computer-based”, un quiz di 50 domande a risposta multipla su argomenti pedagogici e didattica.

Le conoscenze sulla propria materia di insegnamento saranno invece verificate in fase di colloquio, dove si dovrà sostenere un esame orale dalla durata massima di 45 minuti con lezione simulata, accertamento della capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2. I candidati professori di lingua dovranno sostenere la prova nella lingua straniera oggetto di insegnamento.

 

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