Aumenta il numero delle Regioni che ha deciso di rinviare ulteriormente il ritorno dei ragazzi delle superiori a scuola, prima fissato al 7 gennaio e poi slittato, per volontà del governo, a lunedì 11 gennaio. Intanto monta la polemica dentro alla maggioranza di governo, con i Cinque stelle che si dicono “traditi” dal Pd, come dice la senatrice Bianca Granato, nell’impegno alla riapertura delle scuole; mentre il segretario dei democratici, Nicola Zingaretti, si rivolge direttamente alla ministra Lucia Azzolina per dire, anche come presidente regionale del Lazio, che con la riapertura “la politica e i partiti non c’entrano nulla”, perché si tratta di scelte che toccano “la vita e la sicurezza delle persone”.
In alcuni casi i governatori hanno deciso di lasciare a casa per le prossime settimane anche gli alunni delle medie e delle elementari.
In altre, come Calabria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Sicilia, i ragazzi delle superiori torneranno in aula il primo febbraio. Lazio, Emilia Romagna, Umbria e Sicilia si sono aggiunte al fronte delle Regioni che già nei giorni scorsi avevano deciso di lasciare in didattica a distanza i propri alunni ma ognuno ha scelto modalità e date diverse: i ragazzi delle superiori del Lazio rimarranno in dad fino al 17 gennaio (data già decisa da giorni anche in Molise e in Piemonte); la dad è fino al 24 in Emilia Romagna e in Lombardia mentre in Sicilia il governatore Musumeci ha deciso per la sospensione delle attività didattiche in presenza fino al 16 gennaio per le scuole elementari e medie inferiori e fino al 30 gennaio per gli istituti superiori.
In Umbria la Regione ha deciso didattica “esclusivamente a distanza” fino al 23 gennaio nelle scuole superiori. ”
Per il governatore della Puglia Michele Emiliano “è irresponsabile incoraggiare la scelta della didattica in presenza per gli studenti che potrebbero rimanere a casa”.
L “Il governo – dice il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia – lavora per fare tornare i ragazzi in classe nel più breve tempo possibile. Il 7 sono tornati in aula i bambini delle elementari e medie, dobbiamo fare di tutto per far tornare nella normalità le superiori”. Eppure riaprire le scuole di ogni ordine e grado e riattivare completamente i contatti sociali senza misure restrittive potrebbe determinare “un’onda epidemica non contenibile”, rivela uno studio Inail-Iss pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the Us (Pnas).
Anche in Basilicata (zona gialla dall’11 gennaio) il rientro in aula degli studenti delle scuole superiori è rinviato almeno fino al prossimo 31 gennaio. La decisione è stata presa dal presidente della Regione, Vito Bardi (centrodestra), che nelle prossime ore firmerà un’ordinanza per disporre la didattica a distanza fino al prossimo 31 gennaio.