“Ancora una volta la scuola resta indietro. Siamo riusciti a fare lo shopping natalizio, il cashback e le cene di Natale con i due conoscenti aggregati, ma non riusciamo a riaprire le scuole superiori per 2 milioni e mezzo di studenti. Nella lotta contro la pandemia io sono per una linea di rigore e precauzione e rispetto le indicazioni degli esperti e le decisioni del Governo, ma qui siamo all’improvvisazione”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella. Per Nardella “il tira e molla sulle date e’ avvilente, non capisco cosa cambi in 4 giorni”: “Avevamo tutto il tempo per organizzarci, non solo le vacanze di Natale; e’ dal lockdown di quasi un anno fa che dovevamo pensare alle scuole e ai trasporti. Nella citta’ metropolitana di Firenze saremmo gia’ pronti, abbiamo predisposto con prefettura e Regione Toscana un piano per garantire la sicurezza degli spostamenti, oltre che della presenza in classe” per consentire non “solo di riaprire il 7 gennaio, ma di farlo con il 75% della didattica in presenza”. Nessuno finora “ha dimostrato che il contagio avviene nelle classi, anzi, gli screening dimostrano il contrario. Allora – conclude – e’ un problema organizzativo, e se il Paese non riesce a riaprire le scuole come potra’ essere capace di distribuire decine di milioni di vaccini? A questo proposito diventa ancora piu’ importante garantire in tempi rapidi la vaccinazione di studenti e insegnanti perche’ e’ evidente che non si puo’ continuare a sacrificare sempre e comunque il mondo della scuola”.
Nardella, su Facebook, ha poi lanciato una proposta: “Sarebbe utile – ha scritto – fare screening in tutte le scuole superiori, come abbiamo proposto a dicembre noi sindaci metropolitani e come abbiamo gia’ fatto a Firenze sulle scuole medie”. Il sindaco ha ribadito di non voler fare “nessuna polemica” ma di avere anzi il “desiderio di contribuire a trovare una soluzione concreta”.