Una protesta fortemente voluta dai sindacati, per protestare contro lo stato di degrado in cui versa la scuola, e contro un governo che sembra metterci del suo per smantellare una delle istituzioni più importanti dello Stato. E allora ecco che a Roma le reazioni di studenti sono state dure, al punto che al passaggio di un auto blu, non hanno esitato a prenderla a calci e sputi. I ragazzi hanno infatti sputato contro i finestrini vetri della vettura e alcuni hanno colpito la carrozzeria con calci e caschi. Il mezzo e’ poi riuscito ad allontanarsi .
Un altro gruppo di studenti, invece, ha bloccato la Stazione Ostiense, uno snodo ferroviario cittadino che ospita la fermata della metro e vi transita la ferrovia Roma-Lido e le ferrovie regionali. Nel blitz sono stati tirati fumogeni e distrutti cartelloni pubblicitarie. Gli studenti hanno occupato alcuni binari.
E’ accaduto nel corso della protesta che ha avuto luogo a Roma, alcuni studenti coperti da passamontagna, hanno lanciato palloncini pieni di vernice, contro le forse dell’ordine. La vernice rossa e bianca ha macchiato alcune auto e dei blindati.
A Roma momenti di forte tensione: Almeno duemila studenti delle scuole superiori manifestano a Roma per rivendicare i diritti della scuola pubblica contro la crisi. Momenti di tensione al corteo. Dopo aver deviato il percorso sul Lungotevere Ripa, i manifestanti sono giunti davanti a un cordone delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa protetto da alcuni blindati. Gli studenti hanno le mani alzate e urlano ‘Corteo!’, decisi a proseguire per raggiungere, dicono, viale Trastevere e quindi il Ministero della Pubblica Istruzione. Gli studenti hanno lanciato petardi, fumogeni e inscenato blocchi stradali: prima di arrivare a Piazzale dei Partigiani, punto di partenza del corteo principale, hanno dato vita a minicortei bloccando il traffico cittadino. La manifestazione, inizialmente diretta verso il ministero della Pubblica istruzione a viale Trastevere, ha deviato sul Lungotevere di Ripa Grande. I manifestanti, alcuni a volto coperto, hanno acceso fumogeni ed esploso petardi intonando slogan come “tutti insieme facciamo paura”.
A Palazzo Chigi gli studenti portano sveglie al Governo: Stamattina una rappresentanza di dieci ragazzi della Rete degli studenti medi, ha portato davanti alla sede dell’esecutivo delle sveglie per dire simbolicamente “a questo Governo che la sua ora ormai è arrivata, questa generazione non vuole che si perda altro tempo”. Anche al Tasso, uno degli storici licei della Capitale, gli studenti hanno esposto uno striscione che recita ‘Non e’ il nostro debito, non è la nostra crisi. I ragazzi si stanno muovendo in corteo verso il luogo del concentramento e via Sicilia è stata chiusa. Un altro corteo spontaneo si sta formando a Porta Pia. Intanto gli studenti romani si stanno raccogliendo a Piazzale dei Partigiani, vicino alla stazione Ostiense, da dove partiranno alla volta del Ministero della Pubblica Istruzione, in viale Trastevere. “Oggi saremo in piazza non solo per opporci alla distruzione targata Gelmini ma anche con tante proposte e idee per cambiare la scuola pubblica – spiegano gli studenti -. Rimetteremo al centro i nostri numeri, quelli dell’Italia che conta davvero: diritto allo studio, edilizia scolastica, welfare studentesco, didattica alternativa sono solo alcune delle nostre rivendicazioni di cui abbiamo dibattuto e che continueremo ad approfondire nelle nostre scuole e nei luoghi di partecipazione. Scendiamo in piazza dando piena solidarietà agli studenti cileni che portano avanti le nostre stesse rivendicazioni che evidentemente, fanno paura a molti, per dire che non bisogna mollare e che gli siamo vicini, per ribadire con forza che le proteste vanno ascoltate non represse e che l’uso della violenza, ancor più nei confronti degli studenti, è inaccettabile”.
Milano:Studenti tentano di entrare al Moody’s: Gli studenti del Coordinamento dei collettivi hanno tentato di fare irruzione nella sede italiana dell’Agenzia di rating Moody’s, in corso di Porta Romana a Milano. Secchiate di vernice e uova hanno imbrattato l’ingresso degli uffici, e prima anche alcuni istituti di credito, mentre alcuni ragazzi hanno provato a entrare, venendo però bloccati nell’atrio. L’agenzia, protagonista dell’ennesimo ‘downgrading’ del giudizio sull’Italia, è diventata l’obiettivo di uno dei due tronconi del corteo studentesco milanese che si era diviso in precedenza.
Davanti alla sede della Regione Lombardia ci sono stati attimi di tensione, quando uno dei due tronconi del corteo studentesco di questa mattina a Milano, arrivato sotto al Pirellone, ha tentato di forzare un cordone di carabinieri in tenuta antisommossa che voleva impedire loro di bloccare l’incrocio stradale. I militari hanno reagito con alcuni colpi di manganello per fare desistere i manifestanti che spingevano con alcuni ‘scudi’ di polistirolo indossando caschetti da cantiere. La situazione è poi ritornata alla normalità.
Unione Studenti: sciopero contro degrado scuola: In Italia oggi gli studenti scioperano contro il degrado della scuola. Ad affermarlo l’Unione degli Studenti che in una nota scrive: “Il 40 % delle scuole è privo di certificato di idoneità statica, il 47% dei giovani è precario – si afferma nel comunicato – il 29% dei giovani è disoccupato, il governo ha tagliato le risorse per le borse di studio del 94,75%. Inoltre – aggiunge la nota – “siamo in piazza per ribadire il nostro no ad una politica di continui tagli alla formazione, di riforme calate dall’alto. A tutto ciò fin dallo scorso anno abbiamo contrapposto non solo la forza dei nostri ‘no’, ma anche e soprattutto la forza delle nostre proposte”. Proposte concrete, sottolineano, pubblicate integralmente sul blog www.altrariforma.it. Oggi sarà possibile seguire la mobilitazione nelle piazze con la diretta che l’Unione degli Studenti e la Rete della Conoscenza metteranno in campo minuto per minuto tramite facebook e twitter, oltre che sui rispettivi siti.
Sciopero constro smantellamento della scuola ad opera del Governo: E’ da poco iniziata la scuola, ma non si placano le polemiche. Sono troppe le cose che non funzionano ed oggi, insegnanti, tecnici e amministrativi sciopereranno per l’intera giornata rispondendo all’appello dei sindacati di base (a proclamare la protesta sono Unicobas, Usi e Usb) che puntano l’indice contro “l’opera di smantellamento della scuola pubblica” perpetrata dal Governo. Ma in strada a protestare ci saranno anche gli studenti, con cortei in 90 città italiane.
Prof e alunni uniti dalla convinzione che serve un cambiamento nelle politiche per il settore e che l’istruzione deve diventare una priorità nell’agenda politica. Davanti al ministero dell’Istruzione insegnanti e lavoratori della scuola manifesteranno insieme ai ragazzi che raggiungeranno il dicastero di viale Trastevere partendo dalla Piramide. Sotto le finestre della Gelmini interverranno dal palco insieme in una enorme assemblea di piazza. Con loro anche associazioni di genitori.
Proteste sono previste anche davanti all’Aran, l’agenzia governativa che si occupa della contrattazione. “Al drastico calo dei finanziamenti per l’istruzione, nel Paese che già spende la più bassa percentuale di Pil nella Ue e retribuisce peggio insegnanti e Ata, s’accompagnano – spiega l’Unicobas in una nota – le economie sulla pelle degli alunni con una controriforma minimalista che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati”. Non solo. Secondo l’Unicobas “la manovra del Governo condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione e introduce un inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell’azzeramento della carriera per buona parte delle nuove assunzioni”. Gli studenti faranno sentire le loro ragioni rumorosamente. I cortei – informa la Rete della conoscenza che assieme alla Rete degli studenti ha promosso l’iniziativa – saranno aperti da rumorose pentole, suonate come tamburi, “non solo per farci sentire, ma anche per richiamare grandi proteste come quelle sudamericane dell’Argentina nel 2001 e dei Cileni di questi giorni”.
Protestano anche gli universitari: Per strada accanto ai liceali ci saranno pure gli universitari perché “l’attacco al mondo dei saperi portato avanti da questo Governo – spiega Link-Coordinamento universitario – si sviluppa sulle scuole come sull’università” Sostegno alla mobilitazione degli studenti è arrivato dalle forze politiche di opposizione e anche dalla Flc-Cgil. “Solo attraverso una forte mobilitazione dal basso, dell’insieme delle forze sociali e dei movimenti – ha dichiarato il segretario generale, Mimmo Pantaleo – sarà possibile ridare senso e prospettiva alla scuola e alla università pubblica”. Intanto, oggi, è andata in scena la singolare iniziativa di Avanguardia Studentesca, associazione che si tira fuori dalla mobilitazione perché la ritiene pilotata da partiti e sindacati: un centinaio di scuole italiane, da nord a sud, stamani sono state “sigillate” con tanto di nastro bianco-rosso per reclamare un piano nazionale per l’edilizia scolastica . E davanti al ministero, nel pomeriggio, hanno fatto sentire la loro voce i docenti “inidonei” alla professione per motivi di salute: “non vogliamo essere spostati su altri ruoli nell’amministrazione pubblica”, hanno ribadito arrivando a viale Trastevere con vassoi carichi bombe al cioccolato e pasticcini e scandendo lo slogan “le bombe molotov non servono… meglio dirlo con crema e nutella”