Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Gilberto Di Benedetto il seguente articolo:
Sdebitalia ( movimento ispirato da Padre Ernesto Santucci Gesuita) donerà una Madonna dei debitori a Mario Draghi. A nome di tutto il movimento Sdebitalia, nato per eliminare il debito privato, ispirato da Mario Draghi ( che si e’ impegnato a realizzare gli obiettivi del Movimento eliminando il debito privato). Il presidente, Gilberto Di Benedetto, in una lettera agli iscritti informa che donerà una copia della famosa ‘Madonna dei debitori’ al neoeletto Presidente del Consiglio. Di seguito il testo della lettera:
Cari Sdebitisti,
i Veri nemici di Mario Draghi non sono gli Italiani. Quelli che lo odiano non stanno in Italia, ma in Germania ed in Olanda.
I presidenti delle banche centrali dei due paesi sono tra quelli che lo hanno sempre criticato pubblicamente perché sostengono che col ‘Quantitative Easing’ penalizza le banche, ed indirettamente i loro concittadini, che non traggono i ricavi sperati dagli investimenti finanziari.
Anche alcuni giornali popolari tedeschi sono soliti attaccarlo, anche insinuando che il QE serva all’Italia, anche se quella che ci ha guadagnato di più è proprio la Germania. Ritengo utile in questa fase dargli fiducia, non tanto per i compromessi e gli ostacoli che ha dovuto superare, ma per quel giovane di 15 anni rimasto orfano di padre e madre che ha saputo superare le avversità del destino con una famiglia negata fin da bambino. Nel suo stesso periodo, frequentava il Massimo di Roma ( liceo dove Dragi ha studiato), un giovane che come l’ex presidente della BCE ha avuto una carriera folgorante. Questo giovane orfano di padre e madre ‘anche lui’ faceva il cartaro e vendeva la carta a chi la stoccava. Un giorno passando per un quartiere Romano, in Prati, fa amicizia con un carrozziere, e con grande educazione gli chiede di poter appoggiare i suoi cartoni nella sua Carrozzeria per poterli vendere. Il carrozziere, uomo duro ma buono, gli concesse anche saltuariamente di dormire in quel posto perché mosso a compassione. Il giovane non voleva essere un peso per la sua seconda famiglia, che lo aveva adottato insieme a sua sorella, e usava i soldi guadagnati per studiare. Piano piano crebbe e si affermò in un mondo di squali affamati diventando come loro per sopravvivere. Nessuno aveva avuto pietà di lui tranne il carrozziere. Amo pensare con la mia fantasia ( ogni riferimento e’ puramente casuale) che quel ragazzino fosse Mario Draghi. Oggi quel carrozziere è lui e nella la sua grande azienda, che si chiama “Stato Italiano”, si presentano centinaia di bamboccioni mantenuti dalle famiglie fino ai 40 anni capaci solo di lamentarsi, con voglia di lavorare zero, privi di iniziativa e creatività. Come si comporterebbe se un orfano si presentasse alla sua porta e chiedesse non l’elemosina ma un posticino per appoggiare la sua idea? Di certo non gli farebbe un regalo, leggi reddito di cittadinanza, fornendogli soldi, o meglio elemosina, ma memore del favore ricevuto dal carrozziere sicuramente aiuterebbe ogni orfano mosso da idee e ideali, affinché potesse a quel giovane restituire dignità. Come restituirebbe dignità a un Paese che l’ha persa asservendosi alla finanza Anglosassone, alla quale ha dato tutte le sue idee e le sue proprietà. Voglio credere in Mario Draghi perché sia un giorno ricordato per opere di bene fatte in terra e non per congrui lasciti fatti a Santa Romana Chiesa per comprarsi il paradiso.