I manovratori fanno abbondare la moneta per la grande finanza speculatrice e la fanno scarseggiare per l’economia reale, gli investimenti, i consumi, la vita della gente – anzi li ingessano nell’indebitamento innescando una spirale negativa: questa è l’essenza del malandare economico.
Le false dottrine sulla scarsità della moneta (che oggi al contrario, essendo sganciata dall’oro, è solo un simbolo numerario, quindi senza costi né limiti di produzione, ma vincolata alla bontà del suo impiego), le ricette di pareggio forzato di bilancio imposte persino nella recessione, manifestano i loro effetti in Europa: 2,3% di crescita demografica dal 2010 al 2018 nonostante l’immigrazione, contro il 22% del Nord America, del Sud America, il 30% dell’Oceania, il 56% dell’Africa, il 32% dell’Asia. Le predette dottrine della scarsità e della cinghia tirata hanno l’effetto e probabilmente anche lo scopo di causare depressione psichica, sfiducia nel futuro, in quanto il denaro scarseggia: in Italia segnatamente è un terzo di quello disponibile pro capite in Olanda, metà di quello disponibile pro capite in Francia, quindi la gente tende al risparmio, a restringersi, nella riproduzione come nei consumi, onde la depressione, il calo della domanda interna, l’invecchiamento della popolazione.
Una reazione A questo deliberato schiacciamento monetario della gente da parte delle élites, è la creazione della moneta scritturale popolare, per pagare i debiti verso le banche e il fisco. Creando moneta scritturale la gente fa esattamente quello che fanno le banche, senza autorizzazione di legge. Le banche la creano e se la mettono in cassa senza contabilizzare questa entrata di cassa della moneta che poi prestano o usano per investimenti e spese. In tal modo creano un matematico squilibrio tra l’ammontare complessivo dei debiti e la liquidità disponibile, che rende i debiti inevitabilmente non pagabili, imprigiona le persone, le ditte, gli stati in un indebitamento maligno ed indefinitamente crescente
Lo Sdebitismo nasce dalla constatazione che qualsiasi iniziativa di politica economica indispensabile per invertire il declino e rilanciare il Paese è resa impossibile a monte da questo sistema monetario e bancario, il quale produce un indebitamento crescente, inestinguibile e paralizzante virgola che ha svuotato il settore pubblico di ogni capacità di azione e di ogni dignità politica, sottoponendolo al potere irresponsabile della grande finanza privata internazionale.
Lo si è visto anche ultimamente, allorché le promesse di interventi economici per investimenti produttivi e redistribuzione del reddito, promesse in base alle quali La Lega Nord e Movimento 5 Stelle avevano ottenuto il mandato elettorale, sono state in buona parte vanificate dai vincoli europei di bilancio in relazione a un debito pubblico ipertrofico perché gonfiato e consistente quasi esclusivamente di interessi capitalizzati. Il reddito di cittadinanza è stato sostituito da un sussidio per la disoccupazione e l’inserimento lavorativo, ed è stato ridotto come importi a circa un quarto di quanto originariamente promesso. La quota 100 è stata realizzata in modo che sostanzialmente va a beneficio di pochi, mentre la flat tax è praticamente rinviata sine die. Per giunta sono stati cancellati gli incentivi per l’innovazione tecnologica, sono state introdotte clausole di salvaguardia che possono portare l’IVA a livelli di soffocamento economico; e tutto questo si è fatto sul presupposto che il prodotto interno lordo cresca dell’uno e mezzo per cento mentre poi si è visto che cresce molto meno, quindi bisognerà introdurre nuovi tagli o nuovi tributi.
Sostanzialmente quindi non vi è stato il promesso cambiamento ma un governo che continua ad essere prigioniero di regole economiche già dimostratesi fallimentari.
Dall’altra parte abbiamo ormai chiaramente compreso che il sistema monetario e bancario –che governa i governi- si basa sull’inganno e sulla frode, oltre che sulla violazione delle leggi, perché soprattutto le banche private creano il grosso della liquidità dal nulla aumentando i loro patrimoni ma senza registrare la sua creazione come entrata di cassa, quindi evadendo le tasse e contemporaneamente creando utili extracontabili che, essendo sottratti alla liquidità ufficiale, determinano matematicamente uno scompenso tra indebitamento complessivo e liquidità complessiva, scompenso che a sua volta determina le crisi di insolvibilità, la carenza di liquidità, il calo della domanda interna, la recessione senza uscita.
Rendendosi conto di quanto sopra, si comprende automaticamente che non ci può essere soluzione ai problemi economici finanziari e sociali, anzi che non ci può essere una politica che sia tale, se prima non si corregge il sistema monetario e bancario anche nei suoi metodi contabili e se prima non lo si sottopone per legge al controllo pubblico, dato che ormai tutti abbiamo capito che la funzione di creare la moneta, di fissare i tassi di interesse, di stabilire chi può essere finanziato e chi no, sono tutte funzioni di carattere pubblico che non possono essere affidate a privati e quali le usano a scopo speculativo e di potere sulla società. La nazionalizzazione della banca centrale di emissione e delle banche strategiche è indispensabile.
Ripetiamo: se prima non si libera la società e le istituzioni dall’indebitamento che ormai è divenuto inestinguibile matematicamente, non ci può essere alcuna scelta politica né alcuna possibilità di soluzione dei problemi, quindi non ci può essere nemmeno una scelta tra partiti politici e tra programmi politici: tutto si riduce a una farsa, a promesse irrealizzabili.
Incominciamo col liberare i singoli cittadini e le imprese per poi passare agli enti pubblici.
Non può esistere una democrazia di debitori in uno stato debitore punto il movimento sdebitista ripudia quindi il debito imposto incostituzionalmente e surrettiziamente ai cittadini e alla repubblica.
Avv.Marco Della Luna