Carola Rackete, la comandante della Sea Watch, è partita da Lampedusa diretta ad Agrigento accompagnata da una motovedetta della Gdf. Alle 15.30 in tribunale si svolgerà l’interrogatorio nel corso dell’udienza di convalida del suo arresto. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il pubblico ministero Gloria Andreoli hanno chiesto la convalida dell’arresto di Rackete. I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate. I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento.
La Sea Watch in porto Lampedusa, arrestata la capitana
Serve “un abbassamento generale dei toni che consenta di affrontare con maggiore serenità e concretezza la questione” dei migranti: così il presidente Sergio Mattarella rispondendo ad una domanda sulla Sea Watch da Vienna.
Sea Watch, Mattarella: toghe sono autonome, ho fiducia
Il fenomeno migratorio è “inarrestabile e va governato dall’Europa nel suo complesso in collaborazione con i Paesi dell’Africa da da cui partono i flussi migratori. Non può essere affrontato da un singolo Stato”, ha detto ancora Mattarella.
Il giorno dopo la Sea Watch, ancora sbarchi di migranti a Lampedusa, dove la capitana della nave attende di sapere quale sarà la sua sorte, mentre lo scontro sui migranti tra la Francia e la Germania da una parte, e il ministro Salvini dall’altra, è sempre più acceso. Nell’isola Carola Rackete, la comandante della nave, è ai domiciliari dopo aver violato il divieto di entrare in porto, speronando una motovedetta della Gdf durante l’attracco. Un arresto criticato dal presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, che difende la sua connazionale e tuona: “Ci aspettiamo che l’Italia affronti un caso del genere in modo diverso. Coloro che salvano vite umane non possono essere criminali”. Secca la replica del ministro Salvini: “Si occupi di ciò che accade in Germania e inviti i suoi concittadini a evitare di infrangere le leggi italiane, rischiando di uccidere uomini delle Forze dell’Ordine italiane. A processare e mettere in galera i delinquenti ci pensiamo noi”.
Sea Watch, portavoce: Rackete non aveva altra scelta
Soddisfazione dall’Ue, invece, per l’accordo tra i cinque Paesi della Comunità sulla distribuzione dei migranti scesi dalla Sea Watch. “È così che dobbiamo lavorare in Europa”, ha detto il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans. Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Conte che, pur senza polemizzare direttamente con i colleghi europei, ha definito il braccio di ferro tra la ong e il governo italiano come “un ricatto politico deliberato sulla vita di quaranta persone”. E se la Merkel gli chiederà di Carola Rackete “potrebbe essere l’occasione per chiedere a che punto è la Germania con l’esecuzione della pena dei due manager della Von Thyssen che sono stati condannati in Italia in via definitiva”. Ma il flusso di arrivi a Lampedusa è senza sosta. Un barcone è stato segnalato alle centrali operative di Malta e Italia dalla Open Arms, l’imbarcazione della Ong catalana che si trova al largo di Lampedusa. “A bordo ci sono anche 4 bimbi, tre donne incinte e i migranti sono molto disidratati: sono in mare da 3 giorni”. Alla richiesta di soccorso ha risposto l’Italia inviando una motovedetta della Guardia di Finanza e recuperando tutti i 55 naufraghi. Poche ore prima era giunto un barchino con a bordo 17 tunisini.