Una storia che ha dell’ incredibile, arriva da Trento. Una ragazza di soli 16 anni, resta incinta, ma non vuole assolutamente abortire. Ed allora i genitori, per il quali l’interruzione della gravidanza è l’ unica soluzione possibile, non riuscendo a convincere di ciò la figlia, si rivolgono ad un giudice. Vorrebbero infatti che sia la legge a costringere la ragazza all’ aborto.
Tra i motivi pro – aborto, ci sarebbero secondo i genitori della ragazza, “separati, per una volta profondamente d’accordo”, l’ età della ragazza ( troppo giovane per avere un bambino), ma soprattutto la vita del ragazzo giudicata “troppo incerta”, oltre al fatto che secondo il loro giudizio, il giovane sarebbe “un violento”. “‘Devi abortire, le hanno detto. Ma lei ha risposto di no”, scrive La Repubblica, che ha riportato la vicenda. E allora “hanno pensato che potesse essere un giudice a decidere che quel bambino non deve nascere. ‘Deve costringerla’. Così adesso vogliono portare la loro figlia in tribunale, perché di quel nipote non vogliono neppure sentir parlare”.
La storia arriva quindi al Tribunale dei minori. “Fabio Biasi, il pubblico ministero che ha seguito il caso, ha dovuto alzare le mani: non c’è spazio per la legge, non si può ordinare un aborto per sentenza”, prosegue il quotidiano. Sul tavolo del magistrato ci sono anche le altre due richieste avanzate dai genitori: “se questo aborto non si dovesse fare, allora, almeno, ci sia un provvedimento che ordina l’allontanamento dei due innamorati: non debbono più vedersi, sostiene la famiglia di lei. E ancora: se questo bambino, nonostante tutto, nascerà, sia almeno impedito al padre di dargli il suo nome”, scrive ancora La Repubblica. Il padre è un giovane albanese di 18 anni.