Giornata di miglioramenti e recuperi dei mercati in Europa, dove si sono ulteriormente attenuate le pressioni sui titoli di Stato con moderazioni dei rendimenti che hanno coinvolto e nettamente anche le emissioni dell’Italia. Tanto che i rendimenti dei Btp decennali sono tornati al di sotto del 6 per cento, scendendo fino al 5,67 per cento nel pomeriggio, mentre il loro differenziale di rendimento, o spread, rispetto ai Bund della Germania è sceso sotto i 400 punti base (4 punti percentuali), fino a quota 382 punti base in serata. In chiusura è risalito lievemente a 386.
Intanto le Borse hanno consolidato dinamiche di rialzo tra segnali di miglioramento sulla dinamica dell’industria in Cina, Europa e Usa. In serata l’euro si mantiene al di sopra di 1,31 dollari in risalita a quota 1,3193. A Milano l’indice Ftse-Mib ha chiuso al più 2,76 per cento, in serata Londra segna più 1,92 per cento, Parigi al più 2,09 per cento, Francoforte più 2,44 per cento.
A gennaio l’indice tra i responsabili degli approvvigionamenti nel settore manifatturiero dell’area euro è risalito a 48,8 punti, dai 46,9 punti del mese precedente, e pur restando a livelli di contrazione ha così registrato il valore più elevato da cinque mesi. Indicazioni analoghe sono in parte giunte anche da indagini simili in Cina così come dall’indice Ism negli Usa, che ha rafforzato i ritmi espansivi anche se meno del previsto. Intanto una indagine privata ha riferito di un rallentamento dei ritmi di creazione di nuova occupazione negli Usa.
Al calmieramento sui bond, può aver contribuito l’attesa sulla possibilità che a breve venga raggiunto un accordo sulla ristrutturazione del debito pubblico della Grecia con i creditori privati, prevalentemente banche. In attenuazione anche i rendimenti dei titoli di Stato decennali della Spagna, al 4,84 per cento, e si sono moderati anche i tassi sui bond del Portogallo, al 15,22 per cento in serata dopo che oggi Lisbona è riuscita ad effettuare efficacemente aste di bond a breve scadenza.