Le parole di Salvini sul possibile sforamento del deficit, e di conseguenza le fibrillazioni dello spread. Oggi i report di due tra i colossi bancari italiani -Unicredit e Mps – a certificare che “i Btp sono stati sotto pressione dopo i commenti di Matteo Salvini sul deficit”. Una ondata di vendite di titoli di stato che non fa presagire nulla di buono. E che si ripercuote robustamente su Palazzo Chigi.
Con Di Maio a ammonire durante Porta a Porta: “Non voteremo mai una legge di bilancio che farà aumentare il debito pubblico”.
Negli ultimi giorni il capo politico ricalibrerà il messaggio, che batterà sul tasto di un Salvini alleato a Bruxelles di Juncker e di un Zingaretti accanto a Moscovici, entrambi “nemici” dell’Italia. Spartito inaugurato già: “È un po’ singolare vedere la Lega che si va ad alleare con Juncker, cioè con quelli che in questi anni hanno rappresentato l’austerity e hanno voluto la legge Fornero. È un po’ incoerente”.
In pre consiglio si inizierà a discutere il testo del decreto sicurezza bis, che il Carroccio vorrebbe approvare subito, e si preannuncia una battaglia in punta di cavillo tra gli esperti legislativi di entrambi i partiti. Alcune fonti vicino a Conte si limitano a dire che difficilmente ci saranno le condizioni politiche affinché si possa arrivare a un disco verde prima del voto: “Magari il documento farà un primo giro di tavolo in Cdm, per consentire al ministro dell’Interno di dimostrare plasticamente che sta andando avanti, complicato che si faccia di più”.