Erano così attaccati alla propria figlia e così apprensivi da segregarla in casa per quattro anni, senza mai farle avere un contatto con il mondo esterno. Ieri però l’amore genitoriale si è scontrato con l’intervento dei Carabinieri di Camaro, nel messinese, che hanno fatto irruzione in casa e liberato la ragazza. I genitori, di origine filippina, sono poi stati arrestati dai Militari per maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. La prigionia era iniziata nel 2012, quando la ragazza, che all’epoca viveva con uno zio a Roma, venne presa e condotta a Messina. Probabilmente l’aria di mare o il forte caldo hanno dato alla testa ai coniugi che hanno rasato i capelli della figlia, proibendole di farsi vedere da chiunque e picchiandola spesso con un bastone.
Per evitare che uscisse dalla sua camera, era stata tolta la maniglia del portoncino ed erano state collocate le grate alla finestre. La cameretta era così diventata la cella di una prigione. Alla prigioniera era permesso uscire solo per mangiare. Quando i genitori andavano a lavorare, infatti, la ragazza veniva obbligata a fare colazione e pranzo nelle prime ore della mattina, per poi andare a letto e rimanervi sino al rientro dei genitori che provvedevano a farla cenare e poi di nuovo dormire.
Ovviamente le era stato precluso qualsiasi svago, come la Tv o internet, e per questo le era impossibile comunicare con chiunque. La giovane era così esasperata da avere manifestato anche l’intenzione di toglersi la vita, fino a quando, approfittando dell’assenza dei genitori, non è riuscita ad attirare l’attenzione di un passante che ha avvertito immediatamente i carabinieri. I genitori sono stati tratti in arresto, mentre la ragazza e il fratello minore, privato anch’egli dell’istruzione scolastica, sono stati affidati ai servizi sociali e condotti presso una casa famiglia.
Alessandro Moschini