“Bisogna essere chiari: da quando sono segretario io, cioè dal 2021, non risulta alcuna sottoscrizione di Aldo Spinelli al Partito democratico. Abbiamo fatto bene a disegnare un confine chiaro e netto tra politica e imprenditori”, ha deto D’Angelo, aggiungendo che “con la stessa tranquillità posso affermare che Spinelli nel 2010 ha finanziato il Pd, ma quella storia è finita. Era un finanziamento tracciato da 25mila euro e relativo alla campagna elettorale per le regionali vinta poi dal candidato del centrosinistra Claudio Burlando”. “Sarebbe importante poter avere più chiarezza per i finanziamenti: i comitati dei presidenti, anche quelli candidati dal Pd – ha proseguito l’esponente dem – hanno versato finanziamenti, ma non sappiamo a loro volta da chi erano finanziati: è un limite? Penso di sì”.
In precedenza, era emerso anche un altro riscontro sui rapporti che i soggetti coinvolti nell’inchiesta hanno avuto negli anni anche con il Pd: una lettera dell’ex sindaco dem di Genova, Marta Vincenzi, alla comunità dei genovesi originari di Riesi, in provincia di Caltanissetta, fatta mettere agli atti da Italo Maurizio Testa, indagato con il fratello gemello Arturo. Nella lettera Vincenzi, elogiando l’associazione, augurava una ulteriore integrazione tra genovesi e non. Un episodio che l’ex sindaco ha commentato rivendicando che all’epoca non c’erano ancora state inchieste sulle infiltrazioni mafiose nella zona e che “quando anni dopo si è iniziato a sapere ho denunciato”.