“Leggere persino sulle pagine del Corsera di questa ambigua vicenda che coinvolge i magistrati che dismettono la toga per occupare poltrone vicine al potere e al prestigio, è a dir poco illuminante”. Lo dichiara il senatore del Pdl, Francesco Aracri. “Il nostro partito ha più volte ribadito la necessità di riformare il sistema della giustizia italiano, suscitando spesso e volentieri, solo accuse di interessi particolari da parte di Silvio Berlusconi. Ma se è persino lo stesso Csm ad evidenziare, in una circolare del 2008, una eccessiva richiesta di destinazione a funzioni extragiudiziarie da parte dei togati, allora qualche problema, serio, la magistratura ce lo deve avere al suo interno. Non considerando la questione dello stipendio maggiorato del 25%, già fatto annoso per le casse di uno Stato così in deficit come l’Italia, bisognerebbe forse soffermarsi sulla questione della imparzialità. Come può un giudice stare a braccetto con la politica e poi doverne giudicare, magari, gli stessi atti? Questo non è il ‘sistema’ che noi del Pdl vorremmo ci sia in questo Paese, dove servono più di 500 giorni per risolvere cause civili e commerciali. Un dato allarmante – conclude Aracri – che apprendiamo dall’indagine della commissione giustizia dell’Unione europea e che non possiamo più sopportare”.
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