Dopo quello di Angela Merkel, degli Usa, della banca d’affari JP Morgan e di Moody’s arriva un altro endorsement per il SI al prossimo referendum costituzionale italiano: quello di Deutsche Bank, la principale banca tedescache arriva addirittura a ‘minacciare’ l’uscita del Belpaese dall’Eurozona se non saranno portate a compimento le riforme del governo.
‘Senza riforme starebbe meglio fuori dall’euro. E se dovrà fare i conti con ulteriori difficoltà ci sarà bisogno dell’intervento del Fondo Monetario Internazionale’. A lanciare l’avvertimento è David Folkerts-Landau, il capo economista di Deutsche Bank. Intervistato da Bloomberg, Folkerts-Landau non nasconde tutte le preoccupazioni di Francoforte sull’economia italiana, dopo che lo spread è ritornato a salire negli ultimi giorni arrivando a toccare i 180 punti base: ‘Il mio timore è che più ci si avvicina alla data del referendum, e più l’effetto dell’elezione di Trump si fa sentire, più gli investitori esteri usciranno dall’Italia sino a far esplodere lo spread’. L’instabilità potrebbe avere, secondo l’economista, degli effetti negativi sull’area euro: ‘Questo scenario di instabilità prefigurerebbe un grave impatto sui settori bancari italiano ed europeo. L’Italia ha un debito pari al 130% del Pil e continua ad accumularne altro e ha bisogno di riallinearsi dal punto di vista normativo, sull’efficienza del mercato del lavoro’.
Sarebbe meglio un’Italia fuori dall’Euro? ‘Senza riforme sì’, ha dichiarato: ‘Con le riforme strutturali, se sarà in grado di attuarle, sarebbe meglio che stesse dentro. Ma senza riforme sarebbe costantemente sull’orlo di una crisi’.