I presidenti di Serbia e Kosovo, Aleksandar Vucic e Hashim Thaci, non hanno nascosto le loro intenzioni di arrivare ad un accordo sulla normalizzazione dei rapporti includendovi modifiche al confine tra i due paesi. Confrontandosi ieri sera nel forum europeo di Alpbach, ospiti del presidente austriaco Aleksander Van der Bellen e alla presenza del commissario Ue all’Allargamento Johannes Hahn, i due capi dello Stato si sono trovati allineati nel criticare la reazione negativa della comunita’ internazionale al loro confronto a distanza su possibili negoziati per arrivare a “correzioni” territoriali per demarcare il confine serbo-kosovaro. Vucic ha fatto presente l’incongruenza della posizione della comunita’ internazionale, che da una parte fa pressioni a Belgrado e Pristina affinche’ arrivino ad un accordo, mentre “ora che finalmente abbiamo iniziato a parlare di questioni sostanziali, tutti gli altri stanno dicendo: Ok, di cosa state parlando?”. “Stiamo facendo qualcosa per il futuro dei serbi e degli albanesi. E abbiamo bisogno di prenderci cura di noi stessi, senza danneggiare nessuno o influenzare qualcun altro nella regione”, ha assicurato il presidente serbo.
“Il Kosovo e’ determinato a raggiungere un accordo legalmente vincolante con la Serbia”, ha dichiarato Thaci secondo cui “questo e’ il momento” per tale sviluppo. “Abbiamo una finestra stretta per sfruttare questa opportunita’ – ha precisato Thaci -. Non e’ per niente facile; ma e’ molto, molto difficile. Per questo tutti devono sostenere tale confronto”. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Politico”, il commissario Ue Hahn ha cercato di avere un approccio “diplomatico”, partecipando al panel nel forum di Alpbach, sottolineando che niente puo’ essere escluso in questa fase ancora iniziale dei negoziati tra Serbia e Kosovo. La priorita’, ha precisato, e’ assicurare che ogni eventuale accordo non porti ad una destabilizzazione dei Balcani occidentali. “I paesi della regione, gli Stati membri dell’Ue e altri paesi nel mondo, non dovrebbero opporsi o essere spaventati da un potenziale accordo pacifico tra Kosovo e Serbia, anche se tale intesa dovesse includere correzioni ai confini”, ha rimarcato il presidente del Kosovo assicurando che un tale accordo “non sara’ in ogni caso tracciato lungo linee etniche”. “Il Kosovo rimarra’ una societa’ multietnica”, ha concluso Thaci.
L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea, Federica Mogherini, incontrera’ il 7 settembre a Bruxelles i presidenti di Serbia e Kosovo, Aleksandar Vucic e Hashim Thaci. Secondo quanto riferisce una nota dell’ufficio europeo per l’azione esterna (Eeas), l’incontro si svolgera’ nell’ambito del dialogo sulla normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina mediato dall’Ue a Bruxelles. “L’Alto rappresentante continuera’ le discussioni con i due presidenti su un accordo comprensivo sulla normalizzazione dei rapporti, nell’auspicio di fare progressi concreti, considerando la priorita’ che l’Ue conferisce al dialogo tra Belgrado e Pristina e alla prospettiva europea della regione dei Balcani”, si legge nella nota che annuncia l’incontro. La nuova tappa del dialogo avviene in un periodo decisivo per il rilancio del processo volto a trovare un accordo sulla normalizzazione dei rapporti, in particolare alla luce del dibattito su possibili modifiche ai confini da includere in un’ eventuale intesa.
Il presidente kosovaro Hashim Thaci ha rilanciato piu’ volte la sua idea per una “correzione” del confine tra Kosovo e Serbia da includere in un accordo finale sulla normalizzazione dei rapporti tra i due paesi. Thaci ha chiarito che la “correzione” dei confini non significa una divisione del paese ne’ uno scambio di territori tra i due paesi. Quello che il Kosovo puo’ avere, secondo Thaci, e’ l’integrazione nel territorio kosovaro dei tre comuni della valle di Presevo attualmente parte della Serbia meridionale: Bujanovac, Medvedja e Presevo. “No a una divisione del Kosovo ma si ad uno scambio di territori, questa e’ stata la posizione realistica e coraggiosa del presidente Rugova (Ibrahim) nel 1994, mentre la mia posizione oggi come presidente della Repubblica del Kosovo e’ stata valutata ed e’ chiara: non ha una divisione, no a uno scambio, ma una correzione dei confini tra Kosovo e Serbia in modo da rendere possibile l’unificazione di Presevo, Bujanovac e Medvedja con il Kosovo”, ha dichiarato Thaci.
“Se il Kosovo e’ la Serbia dovessero raggiungere un accordo soddisfacente sullo scambio di territori, gli Stati Uniti non si opporrebbero”, ha dichiarato venerdi’ John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente statunitense Donald Trump. Bolton ha osservato che “le controversie fra Serbia e Kosovo sono tra le questioni di grande peso e molta gente ha fatto degli sforzi per mediare, ma hanno fallito”. Secondo Bolton ci sarebbero “dei segnali di volonta’ da ambo i governi per trovare un soluzione”. A Pristina la posizione di Thaci ha trovato una forte opposizione, con il premier Ramush Haradinaj che si e’ detto nettamente contrario in quanto la Serbia pretenderebbe qualcosa in cambio. Mentre a Belgrado, l’ipotesi e’ stata accolta con favore. Il presidente Aleksandar Vucic ha fatto eco all’idea, che dovrebbe portare secondo Belgrado ad una spartizione di Mitrovica, localita’ nel nord del Kosovo a ridosso del confine serbo. Il cancelliere tedesco Angela Merkel, lo scorso 13 agosto, si e’ detta pero’ del tutto “contraria ad una revisione dei confini nei Balcani occidentali”.