In Serbia una organizzazione attiva nel campo dei diritti umani ha protestato per la promozione di libri i cui autori sono generali serbi condannati per crimini di guerra. L’organizzazione – Iniziativa dei giovani per i diritti umani – ha inviato una lettera aperta alla premier Ana Brnabic denunciando la presentazione alla Fiera del libro in corso a Belgrado, presso lo stand del ministero della Difesa, di due pubblicazioni che vanno “contro lo spirito di riforma e di riconciliazione che ispira il governo serbo”.
Si tratta di un Diario di guerra del generale Nebojsa Pavkovic, condannato dal Tribunale dell’Aja (Tpi) a 22 anni di reclusione per crimini di guerra durante i conflitti degli anni novanta, e di un volume di Memorie del generale Vladimir Lazarevic, condannato anch’egli dal Tpi a 14 anni di carcere per crimini compiuti durante la guerra in Kosovo (1998-1999). Nella lettera alla premier si esprime “grande preoccupazione” per il messaggio che con tali pubblicazioni si invia alla societa’, e si chiede al governo di non restare indifferente dinanzi a tali iniziative da parte del ministero della difesa. “La Serbia deve avere un ruolo attivo nella creazione di nuovi rapporti di collaborazione nei Balcani, invece di appoggiare sistematicamente iniziative revisioniste a sostegno di criminali di guerra condannati”, si legge nella lettera alla premier Brnabic.