Il primo Musical sulla Principessa Diana con Serena Autieri in ‘Diana & Lady D’, scritto e diretto da Vincenzo Incenzo. Scenografia di Gianni Quaranta, Coreografia di Bill Goodson. Costumi di Silvia Frattolillo e direzione musicale di Maurizio Metall. Il sipario si apre sulla notte dell’incidente; notiziari da tutti il mondo nel buio annunciano la morte di Diana. Quando si illumina la scena troviamo Diana nuda, avvolta solo dal velo nuziale, sotto un cumulo di giornali, senza vita. Dall’alto scendono degli angeli cherubini, che rimuovono i giornali e sollevano Diana. I cherubini posizionano le lancette di un grande orologio, due ore indietro. Diana si volta fronte pubblico. Ora è viva, e può riattraversare le ultime due ore della sua vita. Si veste in fretta, va allo specchio per truccarsi. Dodi la sta aspettando nella hall dell’albergo, per fuggire via dall’ennesimo presidio dei fotografi. Ma allo specchio il rossetto le cade di mano. Qualcosa nella stanza la turba. E’ l’altra parte di se’, la parte pubblica, divenuta icona planetaria. E’ Lady D. Diana avverte i suoi rimproveri, i rimpianti e i rimorsi, per una vita inconciliabile con la sua vera natura. Diana piange, ricorda un’infanzia ancora pura, ricorda la scuola, le lezioni di pianoforte, la danza, le amiche, ma anche i primi rancori, l’incubo in famiglia di un erede, un padre assente che l’ha venduto alla famiglia reale. Un mondo cancellato dai suoi doveri di principessa, che l’hanno imprigionata in una gabbia d’oro. Ma ecco in alto sul palco incombere Lady D, in una nuvola di porpora e oro. Anche lei ha visto morire il suo universo. Il matrimonio più fastoso della storia, i grandi incontri, un compromesso accettato con Camilla. Lady D era pronta, ma Diana, la parte liberà di se’, non lo ha permesso.
Così Lady D strappa indignata il suo velo nuziale, e rivive il primo parto, in una lotta furiosa con se stessa. Reprimere quel figlio in grembo o andare fino in fondo nella grande commedia della vita? La scena si sposta al livello inferiore e troviamo Diana ubriaca, alle prese con i suoi fantasmi e le violenze psicologiche che è costretta a subire. La bulimia, la competizione con Camilla, la mortificazione dei farmaci e l’ infelicità sentimentale e sessuale. La sua disperazione diventa una denuncia in favore di tutte le donne, mentre su di lei cala la prigione dell’apparire. A tanta depressione si oppone Lady D, che dall’alto le rimprovera di non cavalcare l’onda degli eventi, e godersi la vita. Lady D, in un vortice di televisori che trasmettono dall’intero pianeta, grida con orgoglio la sua ascesa nel mondo della comunicazione, del glam e della moda.
Ma ai primi flash dei fotografi la sua immagine si scompone; si strappa i vestiti di dosso e nuda in scena torna Diana, con la sua disperazione per una vita che non le lascia tregua, privacy e umanità. Rivive la sua parabola sentimentale, dal sogno del principe all’abisso di amanti inutili quanto vigliacchi. Mentre si concede all’ennesimo amante in preda a una voglia totale di annullamento, Lady D, la rimprovera, le ricorda i doveri verso la famiglia, infilando la lama nella carne viva di Diana: i suoi due figli. Diana reagisce con violenza, ferita nel vivo, si dispera. La sua disperazione, i suoi incubi che appaiono ovunque, contagiano ora anche Lady D, che ha un cedimento incredibile quando parla del padre morto, e di un funerale al quale non può partecipare se non accompagnata dai reali. Il suo rigore, la sua aulicità non reggono più. La verità è troppo chiara anche a lei: la sua non è vita e sempre più la sua immagine è diventata pericolosa per la famiglia reale. L’ultimo tentativo di salvarsi lo offre Diana, nello scenario dell’Angola, dove ha raggiunto tanti bambini per la campagna contro le mine antiuomo. I suoi sforzi verso chi soffre, non visti bene a Buckingham Palace, si rivelano però solo gli accessori nobili di una principessa triste. Ora nel buio il rumore di una frenata rompe il silenzio. Lady D e Diana si parlano. Cosa è successo? Lady D ha capito, il tempo è finito. Diana no, crede ancora che tutto sia possibile. Su una grande altalena sospesa nel vuoto Diana e Lady D si parlano con le lacrime agli occhi, mentre controluce la sagoma di una bambina sull’altalena attraversa la scena in senso contrario. Poi l’altalena sparisce in quinta e torna vuota. In un cielo di nuvole ecco Diana e Lady D finalmente unite in una sola immagine ascendere al cielo, dove si illumina il viso di Diana bambina. E’ il ritorno all’innocenza, o forse il Paradiso. Ma è soprattutto la scia di luce che la principessa triste lascerà per sempre nel cuore della gente. Diana è divisa in due: da una parte la bambina sognatrice, dall’altra la fredda principessa. Nel fondo di un agosto Diana e Lady D si guardarono; erano state lontane per troppo tempo. Forse il posto per loro non era il mondo ma il cuore della gente, per tutti i tempi a venire. Serena Autieri illumina le due anime di una delle più grandi icone planetarie del nostro tempo attraverso una prosa appassionante, grandi hit anglosassoni e inediti arrangiati per orchestra, mentre ricercate suggestioni sceniche, contrappuntate dalla magia di un corpo di ballerine acrobate incorniciano la scena. Attraverso un sorprendente dialogo per voce sola rivive le ultime ore di una delle più grandi icone planetarie del nostro tempo con una prosa appassionante e intense canzoni inedite. Sola sulla scena plasma le due anime in lotta, le fa scontrare, gridare, piangere, innamorarsi, fino ad arrivare al perdono, alla ricomposizione del se’, dopo di cui anche la morte, può essere abbracciata con illuminata tenerezza. Parte pubblica e parte privata da sempre generano suggestioni di contrasti forti, violenti, talvolta fatali. Due anime in lotta, una fragile, l’altra invincibile, che condividono un unico corpo. Mai come nel caso di Diana però tutto questo è stato così trasparente e autentico.
TOUR 2017
ROMA
Teatro Sistina
Dal 14 al 19 Febbraio
NAPOLI
Teatro Augusteo
Dal 3 Marzo al 12 marzo
SANTA MARIA CAPUA VETERE
Teatro Garibaldi
Venerdì 17 Marzo
AVELLINO
Teatro Gesualdo
Dal 18 al 19 Marzo
CAPUA
Teatro Ricciardi
Martedì 21 Marzo
VALLO DELLA LUCANIA
Teatro Leo De Berardinis
Mercoledì 22 Marzo
ACERRA
Teatro Italia
Giovedì 23 Marzo
AGROPOLI
Teatro Eduardo De Filippo
Venerdì 24 Marzo
OSTUNI
Teatro Roma
Venerdì 31 Marzo
ALTAMURA
Teatro Mercadante
Dal 1 al 2 Aprile
VENEZIA
Teatro Goldoni
Dall’8 al 9 8 Aprile
BOLZANO
Teatro Comunale
Martedì 18 Aprile
BRUGHERIO
Teatro San Giuseppe
Mercoledì 19 Aprile
ALESSANDRIA
Teatro Alessandrino
Giovedì 20 Aprile