Diciamolo subito: al tirar delle somme il pari è risultato equo. Ma rimane un pizzico di amaro nella bocca dei Lupi, che se avessero guadagnato i tre punti nessuno avrebbe potuto storcere il muso. Resta, in ogni caso, la gran bella prestazione da parte dei ragazzi di Rastelli, che hanno saputo tenere testa ad un grande Varese.
Un match quello visto al Partenio-Lombardi dai due volti: primo tempo appannaggio della compagine lombarda, seconda frazione nel corso della quale è venuta fuori veemente e decisa la forza caratteriale dei Lupi. Eppure, c’è da dire che il gol subito dall’Avellino quasi sul finire del primo tempo (venuto pochissimo dopo un clamoroso erroraccio di Arini, che tutto solo sotto porta ha ciabattato a lato, fallendo un gol facile) per opera di Rea che aveva insaccato di testa su perfetto angolo eseguito da Zecchin, aveva fatto pensare al peggio. E si, perchè la gara avrebbe assunto un canovaccio tattico decisamente consono alle caratteristiche del Varese, che ama affidarsi molto alle sue micidiali rapide ripartenze. Invece, nonostante la prima frazione chiusa in svantaggio, gli uomini di Rastelli, dopo l’intervallo, sono venuti fuori dagli spogliatoi con il piglio dei guerrieri feriti, indomiti, decisi a dare battaglia. Hanno preso decisamente in mano le redini della gara, e l’inerzia del gioco è passata in maniera netta dalla parte dei Biancoverdi. Che non solo sono pervenuti al meritatissimo pareggio con Arini (cross dalla destra di Zappacosta, spizzata a seguire a centro area di Castaldo e colpo di testa in tuffo da parte del centrocampista napoletano) dopo 18 minuti della ripresa, ma dopo pochi minuti hanno anche fallito con Castaldo il gol (calcio di rigore tirato alto sopra la traversa), che avrebbe regalato loro tre punti d’oro. Il Varese, complice anche un pò di stanchezza fisica in diversi elementi, ha subito soprattutto negli ultimi venti minuti la gran voglia e la determinazione dei ragazzi di Rastelli.
I Lupi, per generosità ed anche personalità, sono apparsi addirittura migliori rispetto alle due vittoriose gare disputate al Partenio -Lombardi in precedenza con Novara e Ternana. La differenza, come sempre, l’hanno fatto gli episodi. Stavolta, però, pur passando in svantaggio, l’Avellino è riuscito a risalire la china aggrappandosi a quegli aspetti mentali che forse possono diventare veri valori aggiunti per gli Irpini: lo spirito di gruppo, la coesione, la convinzione nei propri mezzi e soprattutto la personalità per cosi dire “collettiva”. In tutto questo ci sembra sia innegabile la preziosa mano di Massimo Rastelli. Questo tecnico si sta davvero imponendo all’attenzione non solo della stampa e della tifoseria biancoverde, ma anche a quella della critica specializzata della serie cadetta, come uno degli allenatori emergenti.
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