C’era una volta una fortezza inespugnabile, proprio come quei manieri medievali che svettano solitari sul costone della montagna. Un po’ tutte le armate, soprattutto le più forti, giungevano sotto le mura per espugnarla senza riuscirvi. No, non è un romanzo storico ambientato nell’età di mezzo,anche perchè quella fortezza ha le inconfondibili fattezze del Partenio e le armate sconfitte erano in realtà squadre di calcio che sul terreno non lasciavano cadaveri, ma solo punti in classifica. Era la legge del Partenio. Nessuno gli sfuggiva. Durante i 10 anni di permanenza in serie A, l’Avellino si tolse infatti lo sfizio di battere autentiche corazzate come la Juventus il Milan e l’Inter. Poi sono venuti gli anni bui. La legge è stata abrogata e lo stadio è diventato terra di conquista. Molti fra i supporter biancoverdi ricordano ancora la tripletta del carneade Bonazzi in un Avellino- Albinoleffe di un decennio fa.
Fortunatamente il peggio è alle spalle e l’Avellino può tornare a fare la voce grossa in casa. Il successo contro il Novara fra le mura amiche ne è la prova. L’impegno era tutt’altro che agevole. La squadra di Aglietti è stata la rivelazione dello scorso campionato e ha tutti i presupposti per ripetersi, anche senza Seferovic, passato alla Real Sociedad. La sconfitta non ridimensiona le ambizioni di Aglietti, semmai conferma tutte le buone impressioni che la truppa di Rastelli aveva mostrato nel precampionato. E non solo. Questi 3 punti raccontano di un ritrovato feeling dei biancoverdi con il fattore campo. E di una legge da ristabilire, quella del Partenio, appunto. Poco importa se i legislatori sono cambiati, se rispondono al nome di Castaldo e Zappacosta invece di Juary e Vignola. Ciò che più conta è continuare a vincere in casa. Perchè la strada per la salvezza passa soprattutto da qui. Non è facile,sia chiaro, ma giocare sempre davanti a 10000 spettatori è un grande aiuto.
Mariano Messinese