Sette arresti a Palermo per mafia ed estorsioni

Sette arresti a Palermo. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Palermo che hanno eseguito sette provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettante persone emessi dal gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli arrestati farebbero capo ai mandamenti di Porta Nuova e di Bagheria e sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di “estorsione, rapina e lesioni personali, con l’aggravante di avere commesso il fatto con metodo mafioso, ovvero avvalendosi della forza di intimidazione connessa a un sodalizio di tipo mafioso e delle condizioni di assoggettamento ed omertà da essa derivanti” . Protagonisti della vicenda i titolari di un noto ristorante palermitano. Si tratta di Giovanni e Maurizio De Santis, padre e figlio, titolari del ristorante ‘Il Bucatino’ di via Principe di Villafranca. La vicenda risale al maggio del 2012 quando i titolari di un’impresa di trasporti di Termini Imerese subiscono il furto di un rimorchio carico di elettrodomestici del valore di 168.000 euro e, a causa della sparizione del sistema satellitare, salta la copertura assicurativa. I due si confidano con i titolari del locale che erano soliti frequentare e Maurizio De Santis, vantando la sua affiliazione alla famiglia mafiosa di Palermo Centro, si propone di recuperare la refurtiva a patto che i due imprenditori paghino 15.000 euro a Natale e 1.500 euro al mese a partire da gennaio 2013 per “evitare guai futuri”. I due accettano e pagano in tre rate. Inoltre sospettano che dietro il furto ci siano due dipendenti. I De Santis si presentano nella sede della ditta e, come raccontato dai due dipendenti, li rinchiudono in una stanza, li minacciano anche di morte e li picchiano. Denunciati, sia i De Santis che gli imprenditori vengono arrestati. Scarcerati, i De Santis pretendono duecento mila euro, come “risarcimento” per il carcere. Gli imprenditori,minacciati di morte verbalmente e intimiditi anche con una pistola, lasciano la Sicilia per un po’. Al rientro, per “mettere le cose a posto”, viene chiesto loro di assumere Umberto e Francesco Centineo come autisti. Ciò accade ma, dopo l’assunzione, lo stesso Centineo rinnova la richiesta di denaro, “abbassata” a 32 mila euro. Dopo un iniziale rifiuto, gli imprenditori vengono nuovamente minacciati. Così decidono di pagare 30.000 euro svendendo un mezzo ma anche di denunciare. Da qui nasce l’iter investigativo che ha portato al blitz che stamattina è costato le manette a sette persone: Francesco Centineo, 29 anni; Piero Umberto Centineo, 58 anni; Giovanni De Santis, 25 anni; Maurizio De Santis, 57 anni; Giuseppe Pietro Flamia, 56 anni, Francesco Li Candri, 36 anni; Rita Salerno (moglie di Maurizio De Santis), 42 anni.

Sebastiano Borzellino

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