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Non ci sarà alcuna prescrizione e dopo l’approvazione al Senato del ddl anticorruzione allo studio ci sono altri provvedimenti per rendere l’Italia un paese più moderno. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, in una intervista a ‘Repubblica’ assicura che “la legge approvata dal Senato non favorisce i corrotti, tant’è che voglio riformare la prescrizione”. Il Guardasigilli difende con forza il provvedimento approvato a palazzo Madama che giudica ‘innovativo’ per un paese che, in venti anni, non è riuscito a dotarsi di uno strumento legislativo per frenare una sempre più dilagante corruzione. “Come si concilia una simile falsa affermazione con un ddl che inserisce nuove figure di reato quali la corruzione tra privati e il traffico di influenze illecite, fino a pochi mesi fa osteggiate da quanti le ritenevano troppo punitive? Come si concilia con la circostanza che la legge prevede rilevanti aumenti di pena per la gran parte delle fattispecie di reato? Come si concilia con la circostanza che si prevedono ampliamenti delle pene accessorie?”. Ma la Severino non si accontenta di questo provvedimento e promette di voler varare altre norme per fermare questa piaga sociale. Il ministro pensa a prescrizione, reati societari, auto-riciclaggio che “non potevano stare tutti insieme”. Fin dall’inizio, precisa il ministro “ho detto che inserire tutti questi temi, così eterogenei e spesso legati a categorie di reati ben più ampie della corruzione, sarebbe stato improprio e avrebbe rallentato l’approvazione del ddl. Non ho mai subito veti incrociati, ma ho rilevato una profonda distanza tra le posizioni dei partiti – aggiunge – rispetto alle quali occorreva trovare una soluzione equilibrata che non alterasse lo spirito della legge”.
