Sgarbi si candida con Fratelli d’Italia alle elezioni Europee

‘Ho firmato l’accettazione della candidatura, oggi vado a capire quale è la circoscrizione scelta per me’, afferma Vittorio Sgarbi. Ci sarà anche lui in lista con Fratelli d’Italia per le prossime europee. Ha  accettato la candidatura, dopo aver discusso nel tempo con La Russa, Donzelli e la stessa Meloni. ‘Adesso vedremo il da farsi, e dove sarò candidato’, dice in rimandando a una prossima conferenza stampa.

‘La volontà di candidarmi è stata dei vertici del partito, di Meloni, Donzelli e La Russa, con cui ho parlato e a cui ho dato la mia disponibilità’,  spiega  Vittorio Sgarbi, confermando che correrà alle Europee con Fratelli d’Italia, a quasi tre mesi dalle sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura, avvenute il 9 febbraio dopo un colloquio con la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. In quei giorni, nel pieno delle polemiche per le sue consulenze e dopo la delibera dell’Antitrust che definiva le attività incompatibili con il ruolo di governo, il critico d’arte non escludeva una candidatura alle Europee.

Dopo le dimissioni forzate da sottosegretario alla Cultura, a seguito delle contestazioni dell’Antitrust per incompatibilità, l’ex sottosegretario non ha perso tempo a rilanciare la sua carriera politica. Una mossa che coglie di sorpresa molti nel centrodestra, soprattutto considerando le pressioni esercitate per le sue dimissioni dal governo.

‘Non si danno ricompense. Qui servono voti e io li porterò: spero di correre nel Nord Est, dove nel ’99 conquistai 100 mila preferenze’, dice Sgarbi, che rivela di aver discusso la possibilità di una sua candidatura con la premier Giorgia Meloni e con Ignazio La Russa, fondatore di FdI e oggi presidente del Senato, subito dopo le sue dimissioni: ‘La candidatura a Bruxelles è un tema su cui potremo discutere’. E loro sono stati di parola. Mi avevano proposto la candidatura anche in altre tre liste. Quali? Il critico d’arte ha assicurato che ne parlerà quando saranno formalizzate la sua candidatura con FdI e la circoscrizione.

‘Non si danno ricompense. Qui servono voti e io li porterò: spero di correre nel Nord Est, dove nel ’99 conquistai 100 mila preferenze’, dice Sgarbi.

La sua carriera politica era stata messa in discussione quando l’Antitrust aveva rilevato che Sgarbi, oltre al ruolo di vice ministro della Cultura, aveva esercitato attività professionali in veste di critico d’arte, in materie connesse con la carica di governo, a favore di soggetti pubblici e privati, violando così la legge n. 215 del 20 luglio 2004. Questo aveva portato Sgarbi a rassegnare le dimissioni, ma non senza annunciare battaglia legale: «A febbraio ho dato le dimissioni, perché l’Antitrust mi aveva contestato l’incompatibilità con un provvedimento. Ma a breve verrà resa giustizia anche su questo atto: ho presentato ricorso al Tar e a luglio arriverà la sentenza.

 

 

 

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