Vittorio Sgarbi durante la presentazione del movimento politico "Rinascimento", Roma 11 Ottobre 2017. ANSA / LUIGI MISTRULLI

Sgarbi si scaglia contro le Sardine e sradica il movimento

“Le Sardine  sono dichiaratamente un movimento per la sinistra. Sono in soccorso di un partito che non c’è più e hanno avuto consenso”. Vittorio Sgarbi ospite di Corrado Formigli a ‘Piazzapulita’ su La7 accusa il movimento di essere solo il corrispettivo dei cosiddetti Pinguini che sostengono la destra.

“Mi sono simpatiche ma se vai a leggere il loro unico obiettivo è l’odio per Salvini: mentre dici che non vuoi odiare odi lui”, afferma.

Sgarbi poi attacca la ‘sardina’ Lorenzo Donnoli: “Non puoi parlare per un partito di Sardine. Io penso a Gramsci, a Gobetti, a Einaudi, De Gasperi… Qual è l’idea delle Sardine? Vuoi darmi una visione? Oppure ‘siamo buoni, delicati, siamo Sardine mangiamo gli anolini’. Che roba è? Qual è la sua identità ideologica, a cosa pensa, quali sono i suoi riferimenti? Io i miei li conosco”.

Immediata la risposta di Donnoli: “Nell’attualità riferimento per me è, per esempio, Liliana Segre”.

Il  manifesto delle sardine in realtà è  intriso di miriadi di luoghi comuni che punta alla delegittimazione.  L’ideologia comunista ha  cambiato pelle e non è stata in grado di interpretare i bisogni degli uomini e delle comunità, fallendo ogni obiettivo. Ma continua a resistere camminando sulle gambe di un’oligarchia ben strutturata, che possiede i mezzi per imporsi.

‘Credo che siamo sempre più vicini al momento in cui sarebbe bello potersi finalmente incontrare, ci sono temi come i decreti sicurezza e la democrazia digitale su cui vorremmo iniziare un’interlocuzione’, è  l’invito rivolto a Giuseppe Conte da Mattia Santori, portavoce del movimento delle Sardine. Santori ha ricordato l’apertura del premier nelle scorse settimane, anche se non ci è arrivata alcuna lettera di richiesta. Sarebbe bello – ha aggiunto – poterci incontrare per raccontargli cosa è successo e cosa sta succedendo.

Le Sardine sono pronte a rinunciare a scendere in piazza a Bibbiano, nel Reggiano, il prossimo 23 gennaio, solo a patto che prima rinunci anche la Lega. A confermarlo il portavoce Mattia Santori: ‘Non siamo noi un pericolo di sciacallaggio per la città di Bibbiano, noi siamo l’anticorpo’,   ha spiegato durante una conferenza stampa a Bologna – Se loro diranno ‘Non ci andiamo’, a noi va benissimo, se Bibbiano dice ‘Non vogliamo né uno, né l’altro, noi siamo d’accordo”.

L’otto marzo le ‘sardine’ si riuniranno nuovamente in un evento nazionale per non disperdere il patrimonio di questi mesi, ha confermato il portavoce Mattia Santori. Sarà un’occasione anche per tracciare il futuro del movimento. “Non diventeremo un partito”, ha detto Santori, ammettendo, però, che all’interno delle ‘sardine’ ci sono posizioni diverse: “Personalmente credo che in questo momento ci interessi dialogare con la politica, non come partito”.

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