“Si e’ trattato di un’operazione di cleaning, di riportare l’ordine a piazza Indipendenza, di ristabilire le regole. Altrimenti mi chiedo, quale sarebbe il mio compito?”. Il prefetto di Roma, Paola Basilone, spiega cosi’ in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, l’intervento per lo sgombero “perfettamente riuscito” del palazzo di via Curtatone. Adesso pero’ “il Comune deve fare la sua parte e, insieme agli altri soggetti, assistere i rifugiati come e’ stato deciso e ci e’ stato assicurato proprio dal Campidoglio”. Basilone difende l’operato della Polizia: “fino a prova contraria gli aggrediti sono stati i poliziotti” e a provocare gli incidenti c’erano anche “soggetti infiltrati. Non erano certo rifugiati”. Anche l’uso dell’idrante per la Prefetta e’ stato fatto “per evitare che le bombole di butano lanciate dal decimo piano dagli occupanti si incendiassero e scoppiassero”. Per quanto riguarda infine la frase shock del poliziotto sullo ‘spezzare le braccia’ ai manifestanti, “individuarlo e prendere i dovuti provvedimenti non e’ certo compito mio, ma della Questura”. C’e’ comunque il problema di “ripristinare” la legalita’ “senza calpestare i diritti umani. – conclude Basilone – Essre un rifugiato non autorizza a commettere reati”.
In merito all’ordine dato da un agente durante lo sgombero, ‘se serve spaccategli un braccio’, il capo della polizia Franco Gabrielli sottolinea che “la frase pronunciata in piazza è grave e avrà delle conseguenze. Abbiamo avviato le nostre procedure interne e non si faranno sconti. Questo deve essere chiaro. Ma ritengo altrettanto grave che l’idrante e le frasi improvvide pronunciate durate la carica diventino una foglia di fico”. dichiara Gabrielli in un’intervista a La Repubblica, commentando gli scontri. Per il prefetto infatti “la gravità di quello che è successo in piazza non può diventare un alibi per coprire altre responsabilità, altrettanto gravi. E non della Polizia”, ma “di chi ha consentito a un’umanità varia di vivere in condizioni sub-umane nel centro della capitale. E dunque che si arrivasse a quello che abbiamo visto oggi”. “Due anni fa, da prefetto di Roma, insieme all’allora commissario straordinario Tronca, avevamo stabilito una road map per trovare soluzioni alle occupazioni abusive. E questo perché il tema delle occupazioni non si risolve con gli sgomberi ma trovando soluzioni alternative E’ accaduto che non ho più avuto contezza di cosa sia accaduto di quel lavoro fatto insieme a Tronca. Era previsto da un delibera un impegno di spesa di oltre 130 milioni per implementare quelle soluzioni alle occupazioni abusive. Qualcuno sa dirmi che fine ha fatto quel lavoro, e se e come sono stati impegnati quei fondi?”, conclude Gabrielli.