‘Shakespeare in Love’ per la prima volta a Roma

Riceviamo. e volentieri pubblichiamo, le note di Barbara Lalle su ‘Shakespeare in Love’ in scena al Teatro Brancaccio di Roma fino all’11 novembre prossimo. 

 

Fino al 11 Novembre è in scena al Brancaccio di Roma “Shakespeare in Love”, spettacolo metateatrale, tratto dall’omonimo film scritto da Marc Norman e Tom Stoppard, che nel 1993 ha vinto 7 Oscar, 3 Golden Globe e una miriade di altri premi. Oltre 100 milioni di dollari al botteghino fu l’incasso. Bene, auguro altrettanto successo a questa versione teatrale che a tre anni dal grande successo di Londra, arriva nel teatro diretto da Alessandro Longobardi che lo ha anche prodotto per Officine del Teatro Italiano in collaborazione con Viola Produzioni.

Viola De Lesseps è anche la protagonista insieme a Will Shakespeare di questa passionale storia d’amore ambientata nella lontana estate 1593.. La pièce si sviluppa su un doppio binario: l’amore fra i due e l’opera “Romeo e Giulietta”. Marco De Gaudio molto somigliante all’attore del film Joseph Fiennes, interpreta lo scrittore da giovane, in un momento di stallo creativo e con un copione da scrivere dal titolo orrendo “Romeo e Ethel – la figlia del pirata”. A sbloccare la penna di Will è Viola, una ricca borghese amante del teatro e della recitazione, interpretata da Lucia Lavia che con la sua recitazione fresca ricopre il ruolo che nel film fu di Gwyneth Paltrow. Travestita da uomo, va al casting: vuole essere attore nel prossimo spettacolo del suo autore preferito, lo spiantato Will. Risoluta a attuare il piano: declamare da un palcoscenico nonostante il divieto alle donne. Will Shakespeare denuda la verità (e non solo) e la scopre donna e bellissima. Tra i due sarà amore sfortunato in quanto la ragazza è promessa sposa ad un altro uomo, Lord Wessex, membro della corte della Regina Elisabetta, un nobile decaduto in cerca di denari. I fatti sono ambientati nell’epoca elisabettiana, con le sue bellezze e contraddizioni, con le sue regole, i suoi balli, le sue urla, le sue tenzoni e invettive. La corte reale e il teatro nel suo momento di massimo splendore. Lo scrittore di Stratford-upon-Avon dovrà scrivere un degno copione, ed un epilogo, non solo per la sua opera che nel frattempo ha preso il nome, con cui è passata alla storia, di “Romeo e Giulietta”, ma anche per il suo struggente tormento amoroso. Una commedia romantica dal finale amaro, seppur ovviamente scontato per chi come me conosce il film: il ritmo è serrato grazie ad un cast di prestigio composto da diciannove bravissimi interpreti e il cane prediletto della regina Elisabetta.

Su palcoscenico romano rivive il palcoscenico elisabettiano, dove si mescolare i ruoli interpretati dagli attori e l’esistenza più segreta e personale dei protagonisti. Le scene, di legno, sono scure, molto eleganti e ci riportano sia al Globe Theatre che al balcone veronese. Eccellentemente scritto da Lee Hall, ideatore di gioielli come Billy Elliot e diretto da Giampiero Solari e Bruno Fornasari, come regista associato, lo spettacolo riconsegna sulla scena tutte le atmosfere romantiche dell’opera cinematografica.

Al Brancaccio non mancano mai attrazioni a tema nel foyer. Uno sproporzionato trono ed una enorme corona di plastica dorata sono un set meraviglioso per foto divertenti. Io, come sempre, ho provato per voi.

Barbara Lalle

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