“Il 16 ottobre del 1943, 1.022 tra uomini, donne e bambini vennero deportati dal ghetto ebraico di Roma dalla furia nazifascista. Sopravvissero solo in 16. Ricordare questo orrore, il momento più basso della storia d’Italia, è un dovere di ogni italiano. Mai più questo odio”. Sono le parole che la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni scrive su Twitter nel 78esimo anniversario del rastrellamento nella Capitale. Non rappresentano un netto ripudio al fascismo, come chiesto da tutti, ma una precisazione che inizia a sgombrare il campo dalle critiche piovute al partito. Slittata, però, la visita della delegazione di FdI al ghetto di Roma. I rappresentanti di Fratelli d’Italia, capitanati dalla leader Giorgia Meloni, avrebbero voluto deporre una corona di fiori in ricordo delle vittime del rastrellamento nazifascista del 16 ottobre 1943. Ma, alla fine, in seguito a una telefonata tra la stessa Meloni e la presidente della comunità ebraica romana Ruth Dureghello, si è deciso di posticipare l’iniziativa. All’interno della Comunità, infatti, non tutti erano d’accordo nell’accogliere questa testimonianza alla vigilia delle elezioni. E il partito di Meloni si è adeguato.
“Abbiamo deciso, nel rispetto di tutti e per evitare qualsiasi incomprensione, di posticipare la visita a dopo le elezioni. Il virus dell’antisemitismo non è stato ancora debellato e ribadiamo il nostro impegno per combatterlo senza reticenze”, la scelta della leader di FdI. E dalla comunità sottolineano le sole “questioni di opportunità” alla base della decisione.