Un peschereccio con a bordo settecento migranti si è capovolto a largo delle coste libiche. L’incidente avvenuto non appena i profughi hanno visto i soccorsi arrivare nella zona. E’ l’ennesimo naufragio avvenuto ad una quindicina di miglia a nord della Libia. Al momento stanno operando in zona diverse imbarcazioni per cercare di salvare il maggior numero di persone. Sono stati recuperati 300 migranti grazie anche al lavoro della centrale operativa della Guardia Costiera, che sta coordinando i soccorsi. Si temono però “molti morti” come riferisce la Bbc citando la Marina irlandese, che ha sul posto la nave Le Niamh. L’allarme era arrivato alla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma nella tarda mattinata da Catania, che a sua volta aveva ricevuto una segnalazione con una chiamata satellitare nella quale si sosteneva che un motopeschereccio in ferro, con a bordo diverse centinaia di persone, era in difficoltà. Nella zona sono state immediatamente dirottate dalla Guardia Costiera la Dignity One, una nave di Medici senza frontiere, e la Le Niamh, una nave della Marina militare irlandese. Quest’ultima è stata la prima ad arrivare e, a circa un miglio di distanza dal peschereccio, ha calato due rescue boat per andare a soccorrere i migranti. A quel punto dalla nave irlandese hanno visto il barcone capovolgersi: l’ipotesi più probabile è che i migranti si siano spostati tutti nella direzione delle barche di soccorso, provocando così il ribaltamento. Nella zona, oltre alle due imbarcazioni che erano già presenti, la centrale operativa della Guardia Costiera ha dirottato il Phoenix, una nave di soccorso di 40 metri del Moas (Migrant Offshore Aid Station), nave Fiorillo della Guardia Costiera e il mercantile Barnon Argos. Sono in arrivo anche due unità della Marina Militare.
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