E’ stato un CdM che ha approvato fra le altre cose nuovi aiuti a favore delle famiglie per pagare le bollette di luce e gas ed una serie di disposizioni in tema di concorrenza, senza tralasciare il nuovo codice degli appalti e la nomina di commissario straordinario per la siccità. Ma vediamo più in dettaglio le misure che sono state approvate.
Il primo capitolo al vaglio del CdM riguarda il rinnovo degli aiuti per le famiglie per pagare le utenze di luce e gas, ma questa volta lo stanziamento è minimale (solo 5 miliardi rispetto ai 20 miliardi del precedente decreto) visto che le quotazioni del gas sono caracollate sui mercati internazionali.
Per il gas viene confermata l’IVA al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema sino a giugno, mentre per l’elettricità saranno reintrodotto gli oneri di sistema, ma con una serie di aggiustamenti che il MEF sta vagliando e che produrranno un abbassamento di questa voce in bolletta.
A partire dal prossimo 1° ottobre fino al 31 dicembre 2023, infatti, sarà possibile avere un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento. I criteri per l’assegnazione verranno definiti con decreto. Inoltre, l’Arera determinerà le modalità applicative e la misura del contributo che verrà erogato, in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche.
Per il gas è confermata nel prossimo trimestre (1° aprile – 30 giugno 2023) la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema. Prorogata anche l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi è confermato solo per il mese di aprile e sarà in misura ridotta (pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente). A sostegno delle famiglie è stato prorogato fino al 30 giugno il bonus sociale, lo sconto sulle bollette di luce e gas per le famiglie con Isee fino a 15mila euro. Le imprese potranno invece continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d’imposta al 40% e al 45% se nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.
Il Dl Bollette approvato in Cdm ricalendarizza dal 31 marzo al 31 ottobre 2023 i termini di pagamento della prima rata per regolarizzare le violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022. Prorogati rispettivamente al 30 settembre 2023, al 31 ottobre 2023 e al 30 novembre 2023 i termini per il pagamento della prima, della seconda e della terza rata per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti.
Nuove agevolazione per imprese agricole nel dl bollette. Per l’anno di imposta 2022 agli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica è garantita, per la componente riconducibile all’energia ceduta, un regime di tassazione più favorevole basato sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica, determinato dall’Arera e il valore di 120 euro/MWh. Inoltre c’è il via libera al ddl che contiene disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. «C’e un rischio di ingiustizia sociale con il cibo sintetico, in una società in cui i ricchi mangiano bene ed i poveri no», ha affermato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, sottolineando che «non c’è un atteggiamento persecutorio ma di forte volontà di tutela».
Il Consiglio dei ministri ha approvato il codice degli appalti. È incentrato sulle imprese, sullo sviluppo, sulla qualità e il risultato dell’opera, sulla fiducia in tutto il sistema delle costruzioni. Gli appalti potranno essere assegnati senza gara fino a 5,3 milioni di euro, e potranno essere realizzati più in fretta (con un risparmiamo da sei mesi a un anno). Il nuovo codice «’significa appalti più rapidi, con un risparmio di tempo (solo per gli affidamenti senza gara si risparmiamo da sei mesi a un anno), più autonomia agli enti locali con particolare riferimento ai piccoli comuni, corsia preferenziale per le forniture italiane ed europee, digitalizzazione con risparmio di carta e incombenze burocratiche».
Per gli appalti fino a 500mila euro le piccole stazioni appaltanti potranno procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate. Taglio dei tempi notevole soprattutto per quei piccoli comuni che debbano procedere a lavori di lieve entità che hanno tanta importanza per la vivibilità dei luoghi e il benessere delle proprie comunità.