Matteo Salvini vince il primo round sulla legittima difesa ma il M5S non vota compatto il provvedimento tanto voluto dall’alleato di governo. Non si tratta di un incidente ‘tecnico’ ma di un preciso messaggio politico a Luigi Di Maio. Venticinque deputati pentastellati sono rimasti in Transatlantico entrando in Aula solo dopo la proclamazione del voto. Un atteggiamento forte con un preciso messaggio politico: attenzione Luigi Di Maio a non fare troppe concessioni all’alleato di Governo altrimenti il voto su ogni provvedimento non sempre seguirà l’ordine di ‘partito’. E al Senato, con una maggioranza risicata, tutto potrebbe essere messo in discussione. Compreso il voto per salvare il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ora Luigi Di Maio dovrà dimostrare di essere il leader politico dei 5Stelli: in gioco c’è la tenuta dei cinque stelle e del governo gialloverde.
Il voto. La Camera ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa con il voto favorevole di 373 deputati, 104 i contrari e 2 gli astenuti. Come risulta dai tabulati del voto 25 deputati del M5S non hanno votato la proposta di legge sulla legittima difesa: sono rimasti in Transatlantico entrando in Aula solo dopo la proclamazione del voto. Dai tabulati risulta inoltre che 29 deputati di M5s sono “in missione” e quindi sono assenti giustificati. Il voto favorevole è stato salutato con un applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Dal 26 marzo il provvedimento andrà al Senato per la terza lettura.
Al termine della votazione, il gruppo di Forza Italia ha esposto in Aula alla Camera degli striscioni con su scritto “Finalmente una cosa di centrodestra”. Il presidente Roberto Fico ha censurato la manifestazione ammonendo gli azzurri: “Si tratta di un inutile e increscioso gesto nei confronti dell’Aula”.
A gettare acqua sul fuoco su un voto accettato di mal grado dal M5S è una nota dei deputati penta stellati in Commissione giustizia a Montecitorio. “Vogliamo rassicurare gli italiani sulle fake news secondo cui la nuova legge sulla legittima difesa creerebbe una situazione di far west. Niente di tutto questo: le regole sul possesso di armi restano invariate. Non solo, è impossibile impedire che partano le indagini se un malintenzionato viene ferito o rimane ucciso, così come spetterà al giudice valutare caso per caso”. “Se chi ha agito per legittima difesa verrà sottoposto a processo e dimostrerà la propria innocenza, lo Stato gli rimborserà le spese legali. Infine i processi che riguardano questi casi avranno la priorità rispetto agli altri e si concluderanno prima”, concludono.