Un esempio per i suoi coetanei. La voglia di farcela, al punto di sfidare la malattia. E Carlo C. ce l’ha fatta. Ad aiutarlo un po’, anche la tecnologia. Il 19enne napoletano infatti, ha sostenuto l’esame dal Bambino Gesù di Rona, in videoconferenza con la sua scuola di Napoli, l’istituto agrario De Cillis. Ha sostenuto la maturità, conseguendo il diploma con brillanti risultati: 98 su 100. I suoi amici, la commissione d’esame e i professori lo hanno ascoltato per quasi un’ora nell’aula dell’Istituto di Ponticelli organizzata per la videoconferenza. Carlo, in diretta da Roma, ha risposto a tutte le domande risultando il migliore della classe.Carlo ora dovrà sostenere la prova più difficile: il trapianto del midollo osseo, che gli verrà donato dalla sorella.Ma lui di coraggio ne ha da vendere. E lo ha dimostrato sin da quando dopo la terribile diagnosi, chiese al Provveditorato di trovare una soluzione affinchè anche lui potesse sostenere la maturità.
Il ragazzo ha scoperto di essere malato giunta poco prima dell’inizio dell’Esame di Stato, come rivela Il Mattino di Napoli. Carlo, da qualche tempo, si sentiva sempre stanco e persino lo studio, da sempre una passione, era diventato estremamente faticoso. Dagli esami di rito la brutta notizia: si tratta di leucemia.
Iniziano le cure e i ricoveri ma Carlo non si abbatte. Ha studiato tanto all’Istituto tecnico agrario de Cillis a Ponticelli. In cinque anni, grazie a una media mai inferiore all’8, ha raccolto venti crediti formativi, il massimo punteggio ottenibile. Ma la malattia lo costringe a un passo indietro: niente maturità.
Il 19enne contatta l’ufficio scolastico e trova nel direttore Diego Bouché il suo più grande alleato. Superati i problemi organizzativi e i non pochi intoppi burocratici, gli esami possono iniziare: “Sono emozionato – racconta Carlo al quotidiano napoletano – In questo periodo ho studiato, il grande giorno sta per arrivare e questa mia battaglia l’ho portata avanti anche per tutti i ragazzi che si trovano nelle mie stesse condizioni”.
Ma lo sguardo di Carlo è già proiettato al futuro: “Mi dovrò fermare un anno, all’università ci penserò dopo. Di sicuro non mi arrendo”.